Banche: quante sofferenze!

Banche: quante sofferenze!

Il recentissimo decreto del Governo che ha portato al salvataggio di quattro Istituti italiani sull’orlo del fallimento: Banca delle Marche, CariChieti, Cariferrara e Banca Popolare dell’Etruria, istituendo un apposito fondo finanziato dallo stesso settore, ha riportato in primo piano il tema della salute del nostro comparto bancario.

Molti infatti si chiedono se quei 3,6 miliardi di euro necessari per il salvataggio delle quattro banche regionali non siano che la punta di un gigantesco iceberg che sta pericolosamente andando alla deriva nel mare magnum del sistema finanziario italiano.

Soltanto pochi giorni fa l’ABI ha comunicato che nello scorso mese di settembre le sofferenze bancarie hanno superato il muro dei 200 miliardi di euro, una cifra mostruosa, superiore al 10% dell’intero credito erogato dal sistema, ci si chiede come facciano ad andare avanti le nostre Banche con un simile fardello sul groppone.

In effetti, con una certa cadenza, sui nostri media si parla di Bad Bank, ma al momento rimane soltanto un’idea, obiettivamente la gestione di 200 miliardi non è cosa da poco, e comunque non sarebbe una soluzione.

Se bastasse istituire una Bad Bank per risolvere il problema l’avremmo fatto ancora anni fa, tuttavia non si possono purtroppo far sparire dai bilanci degli Istituti le sofferenze così, con un colpo di bacchetta magica.

E se anche togliessimo dai bilanci delle Banche le sofferenze avremmo sì un sistema più solido, ma poi? Cosa dovrebbero fare gli Istituti italiani, tornare a fare credito e quindi creare “nuove sofferenze”?

Non è la liquidità a mancare! Draghi ne crea giornalmente una quantità stratosferica. E’ evidente che si comincerà a vedere un barlume di soluzione solo quando la nostra economia tornerà davvero  (e non solo con slogan e tweet) a crescere in maniera  stabile e duratura.

Quindi … quando ci libereremo di questa palla al piede che ci frena e ci impedisce di crescere. Come si chiama quella palla al piede? Ma dai! Lo sanno tutti!

€URO

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro