Grecia fuori dall’euro! Ora è (quasi) ufficiale

Grecia fuori dall’euro! Ora è (quasi) ufficiale

In due giorni, il 17 e 18 marzo, nella quasi indifferenza generale il nostro spread è passato da poco più di 85 a 115 punti, con un aumento superiore al 25%, cosa è accaduto?

Beh! Verrebbe da dire, era sceso così tanto che qualcuno avrà pensato che fosse anche troppo, certo potrebbe essere una spiegazione plausibile, ma non è così.

Da un po’ di tempo tutti i vari organismi sovranazionali, sorretti da una imponente campagna mediatica, si sono impegnati in maniera più che massiccia nel profondere ottimismo a piene mani sulle prospettive economiche generali in particolare per quanto riguarda il Vecchio Continente.

Ed i maggiori beneficiari di questa nuova ondata di fiducia erano proprio i Paesi cosiddetti periferici, Italia e soprattutto Spagna in testa.

Ebbene nel mio articolo pubblicato ieri dal titolo “Cosa nasconde il falso ottimismo sulla situazione economica in Europa?” ho dimostrato che si tratta di un ottimismo ingiustificato, non motivato dalla realtà, sì, insomma … falso!

Ma la domanda era rimasta aperta, ossia perché le previsioni economiche sono state completamente ribaltate ossia le prospettive che erano cupe e preoccupanti in Europa sino a poco tempo fa sono diventate fulgide e brillanti al punto che ora ci attende un futuro pieno di grandi opportunità?

Questo apparente mistero ha invece una soluzione estremamente semplice e banale: la Grecia.

Naturalmente sapete tutti che (non è una mia opinione, ma un fatto) una “unione monetaria senza un’unione politica” è inevitabilmente destinata ad una unica conclusione: IL FALLIMENTO. L’eurozona, quindi, come è stata concepita finora, non ha alcuna chance di trovare una sua stabilità, ed al momento si trova ad affrontare il primo insolubile problema, la Grecia appunto.

Non sto a dilungarmi, la Grecia è già fallita e non ha alcuna possibilità non solo di rimborsare il debito accumulato, ma neppure gli interessi. Quindi non sarebbe una soluzione neppure quella, avanzata da alcuni, di tramutare il debito pubblico ellenico in “perpetuo”.

LO E’ GIA’ PERPETUO.

Qualcuno (non in malafede, intendo) pensa sul serio che la Grecia sia in grado di rimborsare il proprio debito? Ovviamente nessuno!

Quindi la situazione non è disperata, ma assolutamente ingestibile, la sola soluzione che rimane è: Grecia fuori dall’euro.

Un Paese insignificante (economicamente, chiaro? E’ e rimarrà per sempre la “culla” della democrazia) la cui fuoriuscita dall’euro non dovrebbe avere alcuna ripercussione, diventa invece una bomba perché può tramutarsi in una prima tessera del domino che abbatte tutte le altre.

Ed allora occorre “disinnescare” questa bomba, non proprio un lavoro facile e che richiede l’intervento di professionisti altamente qualificati, gli artificieri.

La fuoriuscita della Grecia dall’euro necessita quindi non solo di un’organizzazione che curi gli aspetti pratici, ma soprattutto un grande sforzo dal punto di vista della comunicazione affinché questa operazione produca “il minor danno possibile”.

Ed ecco quindi, ora ci siamo, viene fatta partire questa campagna mediatica che ha come scopo principale quello di trasmettere serenità e sicurezza, occorre “tranquillizzare” i mercati, preparando il terreno in maniera tale che venga assolutamente escluso qualsiasi tipo di contagio. Ed allora.

L’Italia?

Ma va tutto bene! Il Quantitative easing mette tutte le cose a posto! Le previsioni di crescita? Riviste al rialzo! La stabilità dei conti? Neppure in discussione! L’Italia ha un debito assolutamente sostenibile! Insomma siamo diventati un Paese virtuoso!

E la Spagna?

Ancora meglio!!! Perché?

MA PERCHE’ QUEST’ANNO CI SONO LE ELEZIONI!!!

E’ ovvio che con i sondaggi che danno Podemos in grande ascesa Rajoy sarà andato da burocrati europei a dire: “AOOO’ guardate che se mandiamo la Grecia fuori dall’euro io rischio di perdere le elezioni, ma anche voi rischiate di saltare per aria!!!”

Ed allora ecco che improvvisamente …

… le Banche spagnole?  Ma sono solidissime!

E che prospettive economiche ci sono in Spagna? Rosee è dir poco, avrà tassi di crescita da far impallidire anche la Cina!!!

Capito il gioco? Capito il perché di questa campagna mediatica atta a far apparire tutto a posto, quando invece non c’è niente in ordine?

Ora, il programma che prevedeva la fuoriuscita dall’euro da parte della Grecia è arrivato sul tavolo della Bce lunedì scorso 16 gennaio, ed i soliti bene informati hanno quindi preso le contromisure, in due giorni lo spread Btp/Bund è salito prima del 10 e poi di un altro 15%, nel silenzio più totale ed apparentemente senza motivo, in quanto la cosa doveva essere imminente.

Vista la reazione del mercato ecco allora che la Merkel, che aveva lasciato gestire a Schauble tutta l’operazione, al solito, prende paura (macché statista, questa può fare al massimo la consigliera di circoscrizione) e interviene personalmente per frenare l’operazione.

Il mercato vede la “frenata” della Merkel, ci crede, ma resta prudente e quindi lo spread in questi ultimi due giorni ridiscende … ma non di molto.

Ed eccoci qua!

Mi aspetto la vostra domanda: ed ora? Che succede?

Non lo so, ma non lo sa neppure la Merkel, è indecisa (come sempre!), posso naturalmente avanzare una ipotesi, si rimanda tutto a fine giugno, poi … la Grecia …

… RAUS

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro