La vergogna delle bollette in Italia

La vergogna delle bollette in Italia

Penso che non possa accadere in nessun altro Paese al mondo. E gli italiani se ne stanno zitti, subiscono in silenzio, anzi, come un greggio di pecore … belano.

Sto parlando dello scandalo della tassazione, che in Italia, sulle bollette energetiche, sta raggiungendo limiti paradossali.

Prendo ad esempio quella della luce e, per essere preciso, mi riferisco alla bolletta che ho ricevuto personalmente proprio questa mattina, naturalmente, per ciò che intendo evidenziare, non ha alcuna importanza conoscere quale sia l’ente erogatore. Questi gli importi:

Euro 70,14 – Spesa per la materia energia

Questa voce racchiude al suo interno una serie di componenti, e precisamente: Commercializzazione vendita – Componente di dispacciamento (parte fissa) – Energia – Perdite di rete – Dispacciamento.

Quindi, insomma, quell’importo non si riferisce alla sola materia energetica, ma non stiamo a sottilizzare e diciamo, con un linguaggio popolare, che nel periodo al quale fa riferimento la bolletta ho consumato 70,14 euro di luce.

Bene, proseguiamo.

Euro 45,84 – Spesa per il trasporto e la gestione del contatore

Questa voce racchiude al suo interno tre componenti: Quota fissa – Quota potenza – Quota energia.

Naturalmente io non ho cambiato abitazione, ritengo che sotto questa voce siano conteggiate le spese sostenute per “trasportare” l’energia dal luogo nella quale viene prodotta a casa mia. Quindi è molto probabile che quell’importo non vada alla società che produce l’energia, ma appunto a quella che la trasporta non so poi se sia una terza società quella delegata a “gestire il contatore”. Insomma avete già capito, cominciano a diventare diverse le società che “devono mangiare”.

Ma, proseguiamo.

Euro 50,42 – Spesa per gli oneri di sistema   

Anche qui abbiamo le tre componenti: Quota fissa – Quota potenza – Quota energia.

La dicitura è perlomeno cervellotica, cosa saranno mai questi “oneri di sistema”? Ecco svelato l’arcano:

  • messa in sicurezza del nucleare e misure di compensazione territoriale;
  • incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate;
  • copertura delle agevolazioni tariffarie riconosciute per il settore ferroviario;
  • sostegno alla ricerca di sistema;
  • copertura del bonus elettrico (non viene pagato dai clienti cui è stato riconosciuto il bonus sociale);
  • copertura delle agevolazioni per le imprese a forte consumo di energia;
  • integrazioni delle imprese elettriche minori e promozione efficienza energetica.

Queste sono le voci pubblicate sul sito ufficiale dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas ed il sistema idrico. In buona sostanza è un modo per raccattare soldi dai contribuenti italiani confondendoli con un pot-pourri di voci diverse.

Ci siamo quasi, manca ancora una voce.

Euro 13,87 – Totale imposte

Se la lingua italiana non è un’opinione, il termine “totale” significa “complessivo”, “globale”, insomma lo sappiamo tutti cosa significa “totale”.

Quindi siamo arrivati così a 180,27 euro.

Scopriamo a questo punto, però, che “totale”, per chi redige le bollette, non significa “totale”, perché va aggiunta l’IVA.

Ma come?

L’IVA non è un’imposta? Non è l’acronimo di Imposta sul Valore Aggiunto?

Allora i 13,87 euro non erano il “totale imposte” ma il “totale imposte senza l’IVA” che deve essere aggiunta alla fine.

Ma sapete che il nostro Stato vuol bene alla sua popolazione, ed allora riconoscendo che l’energia elettrica è quasi un bene primario … allora beneficia di un’IVA ridotta al solo 10% (ma come è buono questo Stato!!!).

Ed allora 180,27 + 18,03 = 198,30 euro

Da 70,14 euro di energia a 198,30 euro prelevati dal mio conto corrente … e voilà … il gioco è fatto.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro