Per favore, basta con le docce gelate

Per favore, basta con le docce gelate

Faccio un appello a tutte le persone intelligenti, le poche che sono rimaste sulla faccia della terra, per favore BASTA … basta con le pagliacciate, basta con le docce gelate.

Perché ogni idea stupida a questo mondo ha successo? Forse perché il mondo è popolato principalmente da stupidi?

Sì, su questo non c’è alcun dubbio, ma Darwin ha sbagliato tutto? Non hanno rigore scientifico le teorie evoluzioniste? Pensavo che il genere umano fosse naturalmente portato a progredire, non a regredire, sembra invece che la nostra società anziché cercare di diminuire il tasso di stupidità vada esattamente nel verso opposto.

Chi è rimasto a difendere il sapere, la conoscenza, la cultura?

Certo, il sapere, la conoscenza, la cultura non sono né potranno mai essere concetti “di massa”, rimarranno appannaggio di una élite, ma ciascuno di noi deve comunque aspirare ad elevarsi, abbiamo all’interno della scatola cranica uno strumento mirabolante, perché non usarlo? Almeno un po’? Senza fare troppi sforzi, anche in minima parte.

D’altronde se qualcuno crede ancora che nel 1969 l’uomo abbia messo piede sulla luna o che nel 2001 due aerei di linea si siano schiantati a New York contro le Torri gemelle, cosa si può pretendere … questo è il livello.

La spinta propulsiva che la cultura europea aveva dato al mondo si è probabilmente spenta proprio cent’anni fa con l’inizio della prima guerra mondiale, il passaggio di consegne del governo del mondo, al di là dell’Atlantico, si sta dimostrando fallimentare, in ogni caso ci sono tutti i sintomi di un “impero in decadenza”.

Quando gran parte delle risorse vengono impiegate per mantenere uno “status quo”, anziché per progredire, il segnale che ne consegue è inequivocabile, e tutt’altro che confortante.

Naturalmente non ha senso parlare di scopi benefici che prevalgono sempre sui mezzi discutibili utilizzati per raggiungerli, aveva già spiegato tutto un genio assoluto apparso sulla nostra terra nella prima metà dell’Ottocento, Frédéric Bastiat, quando scriveva: “La fraternità è spontanea o non è più tale. Decretarla significa annientarla. La legge può anche obbligare l’uomo a essere giusto; vanamente si sforzerà di obbligarlo ad essere affettuoso e devoto nei confronti del prossimo” (“Giustizia e fraternità” (1848), in Ciò che si vede e ciò che non si vede).

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro