Renzi mentitore seriale. Sbugiardarlo è facile

Renzi mentitore seriale. Sbugiardarlo è facile

Mentino Mentana, ex mitraglietta, attualmente Capitan Tartaglia, sta cercando da tempo di avvantaggiare il fronte del “Sì” in tutti i modi. Probabilmente è ancora sotto shock dalla nottata della Brexit quando fu umiliato da Claudio Borghi, ed allora il direttore del Tg7 vuole a tutti i costi avere la rivincita con il referendum costituzionale.

Per questo dopo aver organizzato il confronto fra Renzi e Zagrebelsky, ha bissato la “porcata” invitando di nuovo il presidente del Consiglio e contrapponendolo stavolta con il personaggio più emblematico della prima repubblica, il quasi novantenne Ciriaco De Mita.

Sia ben chiaro, Ciriaco De Mita, ed ancor più Gustavo Zagrebelsky, sono persone di una levatura incommensurabilmente superiore rispetto ad una nullità come Matteo Renzi, sono persone di cultura al cui confronto il nostro Presidente del Consiglio è un analfabeta.

Ma il mezzo televisivo è estremamente particolare, non si presta assolutamente all’analisi del pensiero, ha dei “tempi” ristrettissimi, quindi premia chi lancia messaggi brevi … sì insomma … slogan, tanto per capirci. Ed in fatto di slogan occorre riconoscere che Renzi è circondato da gente che gliene inventa in continuazione.

In televisione, quindi, è impossibile fare dibattiti “seri”, nel senso che non si può argomentare il proprio pensiero e le proprie opinioni in maniera compiuta, proprio perché bisogna “andare in fretta” e, come si sa, la fretta si associa sempre all’approssimazione ed al pressapochismo.

Renzi conosce bene il mezzo televisivo, e lo sa utilizzare, ed è proprio per questa sua abilità che l’establishment lo ha scelto per interpretare il ruolo che sta ricoprendo. Non importa se spesso i  suoi “discorsi” sono un susseguirsi di slogan e frasi fatte che non hanno nulla di profondo e sensato, ma questi slogan sono accattivanti e vengono ripetuti come un mantra con “tecniche” che i pubblicitari conoscono bene.

Egli può così bellamente continuare a ripetere una serie impressionante di falsità perché, da un lato egli sa bene che la maggior parte di esse non saranno percepite come tali da telespettatori distratti, ma soprattutto i media corrotti, tutti dalla sua parte, non lo sbugiardano come sarebbe facilissimo fare.

Domandatevi, cari lettori, perché solo Finanza In Chiaro smaschera tutte le fandonie che dice Renzi? Perché giornali e televisioni sono conniventi col Premier nel disinformare scientemente la popolazione?

Emblematico, ad esempio, quanto accaduto nella trasmissione di Mentana.

Ciriaco de Mita ha ricoperto la carica di Presidente del Consiglio durante gli anni ’80, per screditare il proprio interlocutore, quindi, Renzi ha ritenuto di denigrare quel decennio evidenziando il forte incremento del debito pubblico avvenuto in quel periodo.

Ecco le sue precise parole:

“Mi piacerebbe discutere degli anni ‘80 non per marcare una differenza e men che mai  per fare una rissa ma semplicemente per stabilire un dato di fatto, cioè siccome noi vogliamo leggere il passato per orientare il presente e costruire il futuro, noi dobbiamo avere il coraggio di dire che in quel decennio lì, e voi avevate delle responsabilità, siamo passati dal 57% del Pil, del debito sul Pil, al 124% del debito sul Pil. Cosa vuol dire? Che se il nostro Paese oggi deve pagare una montagna di interessi ed essere costretto a delle regole stringenti del  fiscal compact deriva dal fatto che negli anni dagli ’80 ai ’90 qualcuno ha fatto la cicala costringendo noi, generazione dei più giovani a fare la formica”.

Renzi quindi, subito, all’inizio del dibattito, mette in campo la sua arma migliore: la menzogna!

Né Ciriaco De Mita, né tantomeno Enrico Mentana (figuriamoci!) fanno notare all’attuale Presidente del Consiglio di aver detto una gigantesca fesseria!

Nel decennio che va dal 1980 al 1989, infatti, il rapporto fra il debito ed il Pil passa dal 58% al 93%.

E’ solo un lapsus del Presidente del Consiglio? Assolutamente no!

Perché Renzi legge quei dati su un foglio di appunti che teneva davanti a sé, quindi qualcuno gli ha scritto “scientemente” una bugia ed egli l’ha riportata con naturalezza.

Sapeva Renzi che quella era una falsità? Ritengo di sì, in ogni caso che egli fosse consapevole o meno di quel che gli scrivono e che lui poi riporta non fa variare il giudizio sulla sua persona.

Forse vale la pena di sottolineare che quanto detto da Renzi non può essere considerato uno strafalcione, abbiamo un debito pubblico elevato da diverso tempo, ma un rapporto fra il debito ed il Pil al 124% è stato raggiunto solo in anni recentissimi e per la precisione nel 2013 con i Governi Monti prima e Letta poi.

Dire che alla fine degli anni ’80 avevamo un rapporto Debito/Pil al 124% è una bestialità assoluta!

Va inoltre fatto notare che certamente durante gli anni ’80 il nostro debito pubblico è aumentato molto, ma non serve essere economisti per ricordare come quelli fossero anni connotati da una altissima inflazione. Inoltre erano anni in cui l’economia italiana cresceva ed il tasso di disoccupazione era molto più basso rispetto a quello attuale.

Questi sono i dati dell’aumento in termini assoluti del nostro debito pubblico

 

Dall’80 all’89, in 10 anni, il debito pubblico aumenta di                                    596 miliardi di euro

Dal ’90 al ’99, in 10 anni, il debito pubblico aumenta di                                    507 miliardi di euro

dal 2000 al 2009, in 10 anni, il debito pubblico aumenta di                             181 miliardi di euro

Dal 2010 a luglio 2016,  in 6 anni e 7 mesi, il debito pubblico aumenta di      461 miliardi di euro!!!

 

Detto questo, quindi, se c’è una persona che in fatto di aumento del debito pubblico non dovrebbe permettersi di parlare è proprio Matteo Renzi che, con Monti, Letta e Berlusconi, ha contribuito ad aprire una voragine nei nostri conti pubblici.

E, cosa ancora più importante, occorre sottolineare che negli anni ’80 l’Italia aveva ancora la propria sovranità monetaria, quindi era in grado di “emettere moneta”, oggi invece Renzi non può aumentare a dismisura il debito pubblico semplicemente perché … l’Europa glielo impedisce.

Anzi, a tal proposito è di questi giorni la guerra che ha intrapreso con le autorità europee proprio perché non gli permettono di aumentare a dismisura il debito (che lui, imbrogliando come sempre, chiama flessibilità).

Però, cari lettori, se De Mita non rimarca le menzogne di Renzi e Mentana si guarda bene dal farlo, occorre chiedersi perché gli altri media, ed in particolare la carta stampata si comporta in maniera omertosa e collusiva nei confronti del Premier?

Purtroppo i giornali non si limitano a questo, non solo tacciono e quindi non rinfacciano a Renzi le continue falsità, ma le riportano come se fossero verità!!!

E’ allucinante a tal proposito quanto scrive il Corriere della Sera (il più importante quotidiano italiano, sigh!), guardate voi stessi, vi posto il link dell’articolo dal titolo “Referendum , Renzi-De Mita su La7 Le ragioni del sì e del no” (che perlomeno nessuno ha avuto il coraggio di firmare), notate come non solo non viene sbugiardato il Premier per le falsità dette, ma si arriva addirittura a riportare le menzogne di Renzi in un paragrafo dal titolo «La verità sugli anni 80»!!!

Pazzesco.

Ma non basta perché occorrerebbe poi sottolineare come Renzi, rinfacciando a De Mita di aver fatto la cicala, forse dimentica che sta rimproverando la classe politica dalla quale lui proviene!!! Ossia la sinistra della DC!!!

E’ infatti a quel connubio, sinistra DC e Pci, ossia quello che oggi si chiama PD, che va attribuito l’intera responsabilità di aver affossato l’Italia non solo negli anni ’80 e non tanto per aver aumentato il debito pubblico, quanto per aver approvato delle leggi sfacciatamente populiste, quelle sì che possono essere definite tali. Ne cito una sola: la possibilità, per i dipendenti pubblici, di andare in pensione dopo aver lavorato (si fa per dire) per ben 16 anni, 6 mesi e 1 giorno!!!

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro