Sanità, più dei tagli è dolorosa la presa per i fondelli

Sanità, più dei tagli è dolorosa la presa per i fondelli

Mi chiedo se per i nostri governanti la parola “dignità” abbia ancora un significato oppure se hanno provveduto a cancellarla dal proprio vocabolario.

Prendiamo ad esempio l’attuale Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, eletta deputato nel 2008 nelle liste del Pdl diventa Ministro del Governo Letta nell’aprile del 2013.

Quando Berlusconi toglie l’appoggio all’esecutivo lei, pur di non lasciar la sua poltrona, contribuisce con Alfano alla fondazione di quell’aborto di partito chiamato NCD.

Su quella poltrona da Ministro della Salute ancor più del Vinavil deve averci messo del Bostik visto che non la lascia nemmeno quando Napolitano sostituisce Letta con Renzi.

Si potrebbe chiosare che la Lorenzin è proprio “attaccata” al suo lavoro.

Il problema, però, a questo punto, è degli italiani che si ritrovano, in un Ministero che ogni anno spende più di 100 miliardi, una persona inaffidabile, o perlomeno incline a cambiare opinione.

Eravamo infatti alla vigilia della Legge di stabilità del 2013, e le anticipazioni davano possibili tagli alla Sanità per un importo variabile fra l’1,5 ed i 3 miliardi.

La Lorenzin, Ministro da pochi mesi tuonò: “Ho detto con grande chiarezza che il Sistema Sanitario Nazionale (Ssn) non può sopportare i tagli che abbiamo letto sui giornali, da 1,5 a 3 miliardi” e si presentava “pronta a dare battaglia in Consiglio dei Ministri contro i paventati tagli” perché, sono sempre le parole del Ministro ora NCD, “Se vogliamo mantenere certi standard non possiamo subire altri tagli

Ed in effetti vinse quella battaglia poiché l’allora Ministro dell’economia Saccomanni non introdusse in quella legge di stabilità alcuna restrizioni ai fondi destinati alla Sanità.

Occorre ora capire perché se nel 2013 “non si potevano assolutamente tagliare i fondi alla Sanità, nemmeno per 1,5 miliardi” la nostra Lorenzin, invece, oggi accetta candidamente tagli per 7 miliardi in tre anni.

Ah no! Un motivo c’è! Ed è che oggi … non si chiamano tagli, ma “misure per rendere il sistema più efficiente che porteranno dei risparmi da reinvestire nel settore”.

Guardate che se uso il corsivo virgolettato significa che quelle sono le precise parole utilizzate da questi personaggi. Vi sentite presi in giro? E allora sentite anche questo.

“Ribadisco – ha aggiunto Lorenzin – che sono contraria a tagli, difenderò il fondo sanitario così com’è per il 2016 e difendo l’applicazione del Patto per la salute, che prevede che i risparmi non sono tagli: i risparmi che vengono effettuati grazie a misure di maggiore efficienza, infatti, vengono reinvestiti nel Servizio sanitario, e noi abbiamo già quantificato questi risparmi in 10 miliardi in 5 anni. Il governo non ha deciso di tagliare la Sanità; il governo ha posto dei tagli agli enti locali e le Regioni hanno deciso che avrebbero rinunciato all’incremento del fondo sanitario.”

Qua siamo all’apice della presa per i fondelli.

Parto dal fondo “Il governo non ha deciso di tagliare la Sanità; il governo ha posto dei tagli agli enti locali e le Regioni hanno deciso che avrebbero rinunciato all’incremento del fondo sanitario.”

Ma capite?!? Il Governo non ha tagliato la Sanità, ha solo tagliato i fondi alle Regioni, le quali, utilizzando il 90% del proprio bilancio in spese sanitarie hanno deciso … di tagliare le spese sanitarie, ma guarda un po’!!!

Ma la cosa più bella, a mio modo di vedere, incomparabile, è tramutare i 7 miliardi di tagli in … risparmi!

Allora Beatrice!

Se nei prossimi tre anni risparmi 7 miliardi, in precedenza a chi andavano quei soldi?

Se nei prossimi tre anni risparmi 7 miliardi senza diminuire i servizi resi ai cittadini, in precedenza questi erano sprechi?

E se erano sprechi, perché non li hai tagliati prima??? Anzi ti sei battuta con tutte le tue forze per non ridurre di nemmeno un euro la spesa sanitaria???

Il concetto poi che uno “risparmia per poter rispendere nello stesso settore” penso che sia il massimo.

Beatrice sei insuperabile!!!

E’ come dire che una casalinga che intenda risparmiare sui costi alimentari, riducesse la spesa sulla carne, e con i soldi risparmiati … compra della carne!!!

Straordinario!!!

Da sottolineare, infine, che seppur il Decreto Legge, approvato tra l’altro con il 42esimo voto di fiducia, preveda tagli di 2,3 miliardi l’anno per tre anni (e quindi in totale 7 miliardi), la Lorenzin si spinge oltre, parlando di 10 miliardi in cinque anni, mettendo così già in conto altri 1,5 miliardi di “risparmi” anche per i due anni successivi.

Concludo precisando che il nocciolo della questione non è tanto se siano possibili od opportuni tagli nella spesa sanitaria, il mio pensiero è risaputo, personalmente ritengo che tagli alla spesa pubblica possano e debbano essere fatti, vista la cronica nostra inefficienza in tutti i settori gestiti dalle Amministrazioni centrali, ciò che ho voluto sottolineare ancora una volta, però, è la imperitura tendenza che hanno i nostri politici nel trattare il popolo come se fosse una massa di stupidi.

Questo è francamente inaccettabile!

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro