Bisogna dare i soldi alla Grecia. Sì, ma per farla uscire dall’euro

Bisogna dare i soldi alla Grecia. Sì, ma per farla uscire dall’euro

Chiaramente una moneta unica, utilizzata da Stati diversi, come ho avuto modo di ribadire più volte, e come logica vuole, è una follia economica e non può avere futuro.

E’ del tutto evidente, non serve proprio nessuna nozione di carattere economico per capire che se Stati diversi utilizzano una stessa moneta, allora ne saranno beneficiati i Paesi economicamente più forti mentre saranno penalizzati quelli più deboli.

Va da sé che la Grecia, fra i Paesi dell’eurozona, è senza dubbio il più debole e quindi quello maggiormente danneggiato dall’utilizzo della moneta unica, e sarà sempre così, o perlomeno finché i greci non diverranno “tedeschi”.

Ne deriva, SENZA OMBRA DI DUBBIO, che qualsiasi aiuto dato al Paese ellenico avrà il solo effetto di protrarre la sua permanenza nell’eurozona, ma non produrrà nessun cambiamento strutturale di carattere socio/economico.

Sono solo soldi a fondo perduto, che certamente alleviano le sofferenze del popolo greco, ma solo temporaneamente, poi saremo punto e a capo.

E’ così, è evidente che sia così, ed è impossibile che gli euro burocrati che ci governano non lo sappiano, eppure continuano a ribadire che: “l’euro è irreversibile”.

Quante volte dovrò ripetere che al mondo: NIENTE E’ IRREVERSIBILE.

L’euro esploderà perché non può essere altrimenti, semplicemente perché una moneta può essere rappresentativa di un unico Stato, avrebbe un senso, quindi, solo se avvenisse anche una completa fusione politica fra i Paesi che lo utilizzano, cioè se diventassimo un’unica Nazione, o perlomeno una Confederazione, ma sarebbe uno “Stato arlecchino” destinato a continue tensioni che sfocerebbero inevitabilmente in atti violenti.

Il dramma, quindi, è che continuando di questo passo, ossia continuando a mettere toppe (che non sono indolori) per far stare insieme i cocci di un Continente in decomposizione, l’unico effetto che otterremo è che quando tutto salterà le conseguenza saranno ancor più catastrofiche.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro