Il Ftse Mib manda brutti segnali
Bancari, petroliferi ed industriali affossano Piazza Affari. Le utilities reggono. In Europa una seduta del tutto interlocutoria.
Purtroppo è proprio Piazza Affari decisamente la peggior Borsa di giornata del Vecchio Continente, se infatti le altre Piazze europee hanno terminato la seduta non distanti dalla parità, a Milano le vendite hanno avuto nettamente il sopravvento.
Positiva Parigi (+0,2%), solo frazionalmente negative Francoforte (-0,1%) e Londra (-0,0%).
Il nostro Ftse Mib (-0,76%) è stato invece zavorrato dai titoli del comparto bancarioda quello petrolifero e da quello industriale.
Saipem (-4,59%) subisce un vero contraccolpo ed interrompe bruscamente il trend rialzista che era in atto.
Finecobank (-4,14%) termina la giornata con un “vuoto” massimo in apertura e minimo in chiusura, davvero allarmante.
E questo è il bilancio delle nostre banche: Banco BPM (-3,94%), Unicredit (-3,34%), Bper Banca (-3,26%), Ubi Banca (-2,96%), Intesa (-0,86%) e Mediobanca (-0,42%).
Quota 21 euro pare essere uno sbarramento per Prysmian (-3,81%) in una giornata decisamente negativa anche per tutto il comparto industriale: Leonardo (-2,96%), Buzzi Unicem (-2,50%) e Cnh Industrial (-2,12%).
Hanno provato a contrastare le vendite le nostre utilities che sono quasi tutte nella parte alta della classifica.
Italgas (+1,64%), Hera (+0,90%), Enel (+0,54%), Terna (+0,46%) e Snam Rete Gas (+0,41%), soltanto A2A (-0,47%) sotto la linea della parità.
Da segnalare anche i rialzi superiori al punto percentuale di Recordati (+1,57%), Atlantia (+1,57%), Campari (+1,35%), Nexi (+1,32%), Ferrari (+1,20%), Diasorin (+1,08%) ed Amplifon (+1,01%).
Al momento anche gli indici americani sembrano poco mossi e contrastati con il DJ e lo S&P500 di poco sotto la parità, mentre il Nasdaq al momento fa segnare un leggero segno più.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro
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