Catalogna, riflessioni e considerazioni

Catalogna, riflessioni e considerazioni

La Bce si prepara per riservare alla Catalogna  … “il metodo Grecia”. Un metodo che ha funzionato benissimo in uno Stato già al collasso come quello ellenico, funzionerà altrettanto bene in una regione certamente più strutturata dal punto di vista economico?

Temo di sì!

Il mio è un timore fondato sul pragmatismo, una Banca centrale ha in mano le leve per soffocare il settore finanziario e, per induzione, quello economico.

Avrà la forza quindi il popolo catalano di sopportare “sacrifici” inenarrabili?

Me lo auguro!

Certamente le scellerate azioni criminose messe in pratica dal governo centrale spagnolo non raggiungono altro scopo che esacerbare il malcontento catalano ottenendo di fatto l’effetto contrario. Qualora poi, come si vocifera in queste ore, oltre alla Guardia Civil venisse mobilitato l’esercito … beh in questo caso si arriverebbe proprio al punto di non ritorno.

L’effetto contagio, tanto temuto dalle Istituzioni europee, nella sua essenza è … inevitabile. Una repressione violenta può anche, agli occhi di qualche scriteriato burocrate, avere un effetto “stabilizzante” nel breve periodo, ma la “stabilità” fondata sul terrore, come il latte, ha una scadenza, poi si inacidisce.

La storia ha insegnato a tutti che i popoli vincono sempre, magari pagando un caro prezzo in termini di sofferenze, ma alla fine non ci sono carri armati o bombe che tengano, la natura umana ha il sopravvento su tutto. Quando l’uomo è chiamato a difendere la vita dei propri figli … è capace di tutto.

Non so se le Istituzioni europee sono consce di tutto ciò, certamente non molleranno tanto facilmente, ma la speranza è che ci si fermi prima di giungere a situazioni estreme.

E vorrei concludere con un’ultima considerazione, è soltanto un paradosso che l’Unione europea, nata forse nella mente dei propri fondatori, con l’intenzione di unire le popolazioni del Vecchio Continente, finisca poi per ottenere esattamente l’effetto contrario, ossia quello di dividerli?

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro