In arrivo nuove tasse. La manovra si avvicina

In arrivo nuove tasse. La manovra si avvicina

Siamo passati da “Escludo nella maniera più categorica che ci sarà, una manovra correttiva” a “Non è prevista una manovra correttiva” ed ora siamo a “No Comment”, Scommettiamo che fra un po’ sentiremo “La manovra correttiva? Al momento non è allo studio” per arrivare infine a “Un piccolo aggiustamento dei conti si rende necessario per rispettare i parametri europei”?

Insomma Padoàn non può far altro che arrampicarsi sugli specchi e dopo aver scandito un più che eloquente “No comment” in risposta a chi gli domandava se poteva essere esclusa l’ipotesi di una nuova manovra correttiva, completava la gaffe con un tweet successivo in cui precisa che “No comment” non significa “Non commento”, bensì “non ho nulla da aggiungere, non c’è alcuna manovra correttiva” insomma quando la toppa è peggiore del buco.

Ed allora, dopo che tutti ormai hanno sancito che anche il 2014 sarà un anno, nella migliore delle ipotesi, stagnante per la nostra economia, il Ministro dell’Economia ha dovuto ammettere che la crescita è “in ritardo”, una espressione straordinaria.

Avete inteso? Non è colpa del Governo, è la crescita ad essere in ritardo, e l’esecutivo non può far altro che “aspettarla”.

E’ come dire che il Governo non è il manovratore, bensì un semplice passeggero, e quindi, se il treno della crescita arriva … allora ci saliamo su, ma se è in ritardo … che possiamo fare? Soltanto aspettarlo.

Naturalmente capiamo le difficoltà in cui si trova Padoàn al quale si chiede di quadrare un cerchio quando è stato dimostrato ormai da tempo che “pi greco” è un numero irrazionale.

Col passare del tempo la situazione si fa sempre più disperata e quindi i nostri politici sono costretti a trovare delle scusanti sempre più originali fino a giungere al ridicolo.

Padoàn, infatti, è arrivato a dire che “L’impatto economico delle riforme istituzionali è estremamente rilevante e purtroppo spesso sottovalutato” una frase quasi comica.

Ci mettiamo nei panni di un turista straniero che visita il nostro Paese e si rende immediatamente conto di una situazione economica disastrata, poi, mentre cena, vede che la prima notizia del nostro telegiornale riguarda le dispute fra i vari schieramenti politici impegnati in una diatriba fondamentale per i destini del nostro Paese, e cioè se il Senato deve essere elettivo o no, se i senatori devono godere dell’immunità parlamentare o meno e quanti sindaci ne devono far parte. Ebbene cosa può pensare il turista?

Guardare in faccia la realtà è l’unico modo per non lasciarsi cogliere impreparati quando ci verrà a sbattere addosso.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro