Renzi fa ridere (quando è serio)

Renzi fa ridere (quando è serio)

Sapete che non sono mai stato molto tenero con il nostro Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ho criticato spesso le sue scelte politiche ed il suo modo di porsi, ma non l’ho mai preso in giro per il suo inglese maccheronico.

Ritengo infatti che fra i tanti requisiti che occorre avere per poter fare il Premier di un Paese così complesso e affascinante come l’Italia non ci sia la conoscenza della lingua inglese, è molto più importante avere una perfetta padronanza della nostra lingua nazionale piuttosto che conoscere quella dei sudditi della Regina.

Romano Prodi e Mario Monti, ad esempio, parlano un inglese fluente eppure sono stati dei pessimi Presidenti del Consiglio.

Alcide De Gasperi, invece, fu un grande Presidente del Consiglio pur non conoscendo neppure una parola di inglese, anzi di più, il Vescovo di Brentwood, Bernard Wall confessò un giorno di “aver fatto grandi sforzi per insegnare a De Gasperi la sua lingua, ma fu tutto inutile”.

Per questo non ho apprezzato il tono vagamente canzonatorio col quale il Deputato e portavoce Cinquestelle, Giuseppe Brescia, si è rivolto al Premier in aula alla Camera nella discussione sulle comunicazioni alla vigilia del Consiglio Ue.

Ho invece fortemente apprezzato lo spirito ed il contenuto dell’intervento dell’On. Brescia, un forte invito al nostro Premier a “farsi sentire” in sede europea e non presentarsi, come al solito, a questi summit a livello continentale con la coda fra le gambe, salvo poi raccontare al suo ritorno di aver “battuto i pugni sul tavolo”.

Al “tono canzonatorio” col quale si era a lui rivolto l’On. Brescia, il Premier ha replicato con quella che su tutti i giornali viene descritta come “una battuta”, Renzi ha tirato in ballo gli “armadietti della palestra” riferendosi ad una vicenda che ha coinvolto un capogruppo Pentastellato del Consiglio comunale di Alessandria sulla quale, peraltro, la Magistratura deve ancora esprimersi.

Personalmente quella “battuta” non mi ha fatto ridere, anzi, francamente, non la considero neppure una battuta. Cosa c’entrava infatti quella storia con la critica che gli era stata mossa dall’On. Brescia, ossia quella di “non contare nulla in Europa?”

Mi è sembrato infatti che il Presidente del Consiglio abbia tirato in ballo la storia dell’armadietto della palestra “a prescindere”, ossia indipendentemente dalle critiche portate dall’esponente del M5S, ed ha cercato maldestramente di “legarla” a quell’intervento riferendosi alla conoscenza della lingua inglese.

Non è in questo modo che si fanno le battute, vedete, cari lettori, Renzi non è in grado di fare battute per un motivo molto semplice, perché per essere spiritosi … occorre essere persone intelligenti.

Renzi quindi non sa far battute, ma spesso però riesce … a far ridere.

Certo! Perché è dotato della comicità più esilarante … quella involontaria.

Io, assieme a tutti i colleghi della stampa internazionale, mi sono letteralmente spanciato quando ho sentito annunciare dal Presidente del Consiglio “la prossima inaugurazione della Salerno-Reggio Calabria”, ma la cosa più esilarante non è stata  tanto l’inconsapevole “battuta” in se stessa, quanto vedere la faccia inebetita del Premier, dopo che tutti si erano messi a ridere, che si guardava in giro cercando di capire perché quella frase avesse scatenato tanta ilarità.

Non c’è umorismo migliore di quello involontario, ed in questo campo Renzi è insuperabile!

Successivamente qualcuno deve aver spiegato al Premier perché i giornalisti si siano messi a ridere ed il Premier deve aver schiumato di rabbia, al punto che alla prima occasione pubblica ha subito voluto tornare sull’argomento criticando aspramente la stampa estera per essersi permessa “non di prendere in giro lui personalmente, bensì l’Italia”.

Ma no Matteo!

No!

Ancora una volta non hai capito! Oppure, in maniera compassionevole, ti hanno spiegato male.

I giornalisti della stampa straniera NON hanno preso in giro l’Italia, hanno preso in giro te! Caro Matteo! Sì è proprio così!

E ti dirò di più. Cercare di sostenere il contrario, facendo quindi passare i giornalisti esteri per persone arroganti che si prendono gioco del nostro Paese, da parte tua, è un comportamento davvero disdicevole e sconveniente, non aiuta infatti ad avere buoni rapporti con i nostri partner europei.

Matteo rassegnati, non sarai ricordato per esser stato il Presidente del Consiglio che ha fatto tante riforme, ma per quello che ogni volta che parlava “seriamente” … faceva tanto ridere!

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro