Renzi va a Bruxelles e … cala le braghe

Renzi va a Bruxelles e … cala le braghe

Il nostro Premier era arrivato a Bruxelles con intenti bellicosi, poi ha preso quattro schiaffi da Barroso e se ne è tornato a casa con la coda fra le gambe.

Per Renzi una sconfitta umiliante, non è riuscito ad ottenere nulla, nemmeno un risultato minimale, niente!

Per l’Italia è mortificante farsi trattare così, oltretutto da un portoghese, esponente quindi di un Paese che ha ancora più di noi le pezze sul sedere.

Quando la smetteremo di andare a Bruxelles a chiedere l’elemosina e troveremo il coraggio di mandare tutti questi euroburocrati … a quel Paese?

Ora, invece, oltre a dover rispettare il vincolo del 3% dovremo trovare decine di miliardi di euro per rispettare il fiscal compact, quella specie di garrota firmata da Monti.

La sola nota positiva è che strangolandoci in questo modo l’Europa abbrevia i tempi della nostra uscita da una moneta nata male e finita peggio.

Ciò che ottengono questi ottusi euroburocrati è di trasformare le prossime elezioni europee da un duello fra destra e sinistra ad un referendum sull’euro.

Speriamo che gli italiani, una buona volta arrivino a capire che in gioco ora non ci sono più solo i loro risparmi, ma il futuro dei propri figli.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro