I renziani sull’orlo di una crisi di nervi

I renziani sull’orlo di una crisi di nervi

Evidentemente il PD di Renzi sa di essere arrivato all’ultima spiaggia, negli ultimi tre anni ha perso tutte le consultazioni popolari, una serie di batoste culminate col fallimento del referendum ed il tracollo avuto alle elezioni amministrative

Le prossime elezioni politiche, quindi, potrebbero segnare la fine definitiva (politica s’intende) di Renzi e della sua combriccola.

Finora, infatti, nessun renziano ha “pagato” per le clamorose debacles del partito che non ha solo subito una dolorosissima scissione, ma prima ancora di questo ha perso milioni di voti.

C’è un dato che, a mio parere, vale più di tante parole, ed è l’affluenza alle urne per l’elezione del Governatore della regione Emilia-Romagna nel 2014.

Ebbene su 3.460.402 aventi diritto sono andati alle urne 1.304.841 elettori, il 37,71%!!!

IN EMILIA-ROMAGNA!!!

La regione che fino a pochi anni fa era in testa nella classifica dell’affluenza alle urne in tutte le tornate elettorali.

Il 37,71% è una percentuale che non si verifica nemmeno nei paesini sperduti della Calabria spopolati per la massiccia emigrazione.

Il Presidente della regione Emilia Romagna, Bonaccini, è stato eletto con soli 615.723 voti ed era appoggiato da una miriade di liste, e le più variegate, perché oltre che dal PD era sostenuto anche da SEL, Verdi, Psi, Scelta Civica, Italia dei Valori ed altre due liste civiche.

Insomma gli emiliani ed i romagnoli hanno detto nella maniera più chiara e lampante che con questo PD non vogliono aver nulla a che fare. Per ora non se la sentono di votare in altre direzioni e manifestano la loro totale insoddisfazione non recandosi alle urne.

Ma torniamo ai “renziani”. Ovviamente devono aver capito che un’ulteriore batosta alle prossime elezioni politiche, per loro, non potrebbe non avere serie conseguenze, contemporaneamente devono anche aver cominciato ad annusare l’aria grama che soffia da quelle parti, per cui … si agitano in maniera sconsiderata.

Una brevissima premessa. Personalmente sono totalmente contrario alle querele, spesso annunciate, e raramente sporte, da personaggi politici che, durante i talk show televisivi, si ritengono insultati o diffamati. Preferirei infatti che la Magistratura si occupasse di cose serie e non perdesse tempo nel dirimere baruffe chiozzotte.

Premesso ciò, tuttavia, a tutto c’è un limite.

Ed arrivo al dunque.

Durante la trasmissione Omnibus in onda su La7 venerdì 11 agosto, il parlamentare PD, Andrea Romano, ha testualmente detto:

“Ho sentito esponenti politici, per esempio Salvini della Lega, sostenere che le navi delle Ong dovevano essere bombardate, affondate, EVIDENTEMENTE CON TUTTI QUELLI CHE C’ERANO A BORDO”   

Ora questo qui è completamente andato via di testa!!!

Certo, mi direte, ma da uno che è stato eletto con il Partito di Monti e poi è passato al PD diventando più renziano di Renzi, cosa ci si può attendere?

E’ vero anche questo, cosa possiamo pretendere da Andrea Romano! Però … però tutto ha un limite.

Con una frase del genere lui sta dando del criminale, dell’assassino a Salvini.

Il Segretario della Lega naturalmente si era limitato a dire che, alle Ong che non avevano firmato il noto protocollo, e che nonostante ciò avessero continuato a trasbordare migranti sulle nostre coste, dopo aver fatto sbarcare tutte le persone a bordo, dovevano essere sequestrate le imbarcazioni e, per evitare che il reato potesse essere reiterato, queste ultime avrebbero dovuto essere affondate.

Sostenere quindi che Salvini avrebbe detto che le navi delle Ong avrebbero dovute essere “BOMBARDATE, affondate, EVIDENTEMENTE, con tutte le persone a bordo”  va ben oltre la diffamazione.

Se quando mancano ancora sei, sette, otto mesi alle elezioni quelli del PD accusano gli avversari politici dei crimini più efferati, non so di cosa li potranno incolpare nell’imminenza della tornata elettorale.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro