Tsipras si china, e la Grecia perde la dignità

Tsipras si china, e la Grecia perde la dignità

Dopo aver strombazzato per l’intera campagna elettorale parole di fuoco contro la Troika, dopo che nella notte della vittoria elettorale aveva arringato la folla dicendo: “La Grecia lascia dietro di sé l’austerità e anni di oppressione” e dopo che nel suo primo discorso davanti al Parlamento greco, soltanto cinque giorni fa, aveva detto perentoriamente: “Basta trattare con la Troika”, ebbene Alexis Tsipras cala le braghe … e si china … dietro di lui la Troika. Ah no! Scusate … le Istituzioni.

Mai visto un uomo politico (ma forse il termine non gli si addice) abbassarsi fino a questo punto e perdere la dignità.

Chiariamo! Un uomo può perdere la dignità, avviene ogni giorno a milioni di persone, ma un politico no! Non può perché lui è il rappresentante del popolo ed a perdere la dignità quindi non è una persona ma un intero popolo.

Nella culla della democrazia, nel Paese dove è nata duemila anni prima che in qualsiasi altro Stato al mondo, è andata in onda così la sua peggiore rappresentazione, una farsa.

La volontà popolare dei milioni di greci che si sono recati alle urne e che si sono espressi  chiaramente e con determinazione per un reale “cambiamento” è stata manifestamente disattesa.

In cambio di un tozzo di pane, un’elemosina umiliante.

L’orgoglio greco, oggi calpestato, può avere conseguenza future estremamente preoccupanti per l’Europa e la pacifica convivenza dei suoi cittadini.

L’Unione europea, ed il suo simbolo: l’euro, nati forse con l’intenzione di “uniformare” stanno ottenendo paradossalmente esattamente l’effetto contrario, creando disparità e tensioni che potrebbero sfociare in qualcosa di già visto più volte nel Vecchio Continente.

Ed in un momento di grave crisi, come quello che stiamo vivendo, si sente la necessità di leader politici coraggiosi e lungimiranti, l’esatto contrario di coloro che oggi governano la Grecia.

Aver la “schiena dritta”, per un politico, non è un pregio, ma una necessità!

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro