Di chi è Facebook? E perché vale così tanto in Borsa?

Di chi è Facebook? E perché vale così tanto in Borsa?

Perché le quotazioni del titolo Facebook alla Borsa di New York continuano a salire? Sono in molti a chiederselo, ma una risposta “ufficiale” non c’è.

Sappiamo tutti che gli economisti sono quasi infallibili nello spiegare perché le previsioni che avevano fatto non si sono realizzate, ma questo è uno dei pochi casi in cui anche queste analisi “a posteriori” lasciano più di qualche dubbio.

Partiamo dall’inizio, o meglio da quando si è cominciato a parlare di una possibile quotazione in Borsa di Facebook. Ricordate tutti che ci fu un dibattito accesissimo, per alcuni sarebbe stata l’Ipo più grande di tutti i tempi, per altri Facebook non valeva nulla o quasi, visto che non produceva utili.

Ebbene siamo nella primavera del 2012, ricordiamo brevemente il “momento”.

I terremoti finanziari dell’ottobre novembre 2011 avevano colpito in particolare l’eurozona (e noi ne sappiamo qualcosa) ma non avevano lasciato indenni neppure gli Stati Uniti, il peggio, però, sembrava passato e davanti a noi si poteva prospettare un futuro migliore, certo sono considerazioni decisamente più semplici a posteriori, ma passatemi la semplificazione.

La quotazione di Facebook poteva quindi essere considerata un grande segnale di ottimismo verso il futuro, ma, come abbiamo detto, grande l’operazione … infiniti i dibattiti, a cominciare da “quante azioni mettere sul mercato”?

In quel momento a chi era in mano la società?

Allora innanzitutto occorre ricordare che esistevano (ed esistono tutt’ora) due tipi di azioni, quelle di classe B, che assegnano 10 diritti di voto ciascuna sono in mano esclusivamente a Zuckemberg ed un gruppo di 11 top manager, le altre, quelle di classe A (le uniche ad essere messe sul mercato) erano per la gran parte in mano a grandi banche d’affari come Morgan Stanley, JP Morgan e Goldman Sachs ed il 31,4% era detenuto dalla DST Global, una società cui fa capo il miliardario russo Yuri Milner, un personaggio eccentrico tornato proprio in questi giorni sulle prime pagine di tutti i giornali per aver investito 100 milioni di dollari nella “ricerca degli alieni”.

Ma torniamo alla nostra Ipo, il dibattito diventa ovviamente infuocato quanto si tratta di dare una valutazione all’azienda, e quindi assegnare il valore dell’azione, fino al giorno prima si parla di una “forchetta” fra i 28 ed i 35 dollari, valutando così l’azienda fra i 77 ed i 96 miliardi di dollari.

Poi … arriva il fatidico 18 maggio.

Tutti restano sbalorditi, il valore dell’azione viene fissato a 38 dollari!!!

Il primo giorno di contrattazione è un flop, dopo aver aperto a 42,05 dollari ed essere arrivata nelle prime ore di contrattazione a superare i 43 dollari la quotazione scende ed al fixing si ferma a 38,23 dollari, un misero +0,6% rispetto all’Ipo ed un allarmante -9,1% rispetto al prezzo di apertura.

Ma è solo l’inizio, il giorno successivo è ancora peggio, le quotazioni precipitano a 34,03 dollari perdendo l’11%.

E la storia va avanti così fino allo “storico” 4 settembre quando il titolo fa segnare al fixing 17,73 dollari ossia il 53% in meno del valore dell’Ipo.

Per la Borsa americana il più grande flop di sempre, nascono polemiche a non finire, si invoca l’intervento della Magistratura per salvaguardare i risparmi dei poveri investitori che, si diceva in quei momenti, erano stati “truffati” dalle grandi Banche (e dal miliardario russo) ree di aver collocato quelle azioni ad un prezzo stratosferico visto i reali utili dell’azienda.

I sottoscrittori dell’Ipo urlano ai quattro venti “ridateci i nostri 38 dollari”.

Le cose, però da quel momento migliorano, ma non di molto, un anno dopo, siamo nel luglio del 2013 Facebook in Borsa vale ancora 26,51 dollari, quindi ancora il 30% di meno rispetto al prezzo dell’Ipo, ma ecco che il 25 luglio arriva l’impensabile trimestrale:

E’ UN BOOM

Facebook quel giorno in Borsa guadagna il 29,61 %!!!

Inizia così una cavalcata senza fine.

Alla fine del 2013 il titolo chiude a 54,65 dollari … alla fine del 2014 a 78,02 dollari … ieri sera a 98,39 dollari!!!

Per coloro che detengono azioni Facebook dall’Ipo, ossia in poco più di tre anni, il guadagno è del 159%! E coloro che le hanno acquistare alla chiusura del 4 settembre 2012, ossia in poco meno di tre anni, il guadagno ad oggi è del 455%!!!

Tralasciamo le analisi, che comunque andrebbero fatte, ma che tramuterebbero l’articolo in un trattato, e chiediamoci solamente questo:

Erano pazzi coloro che meno di tre anni fa vendevano le azioni Facebook a meno di 18 dollari … o sono pazzi coloro che ieri le acquistavano a più di 98 dollari?

Per me è una bella lotta, a meno che …

… a meno che …

A meno che Facebook non sia una società ufficialmente controllata da un ragazzino di nome Mark Zuckemberg, ma nella realtà il vero controllo sulla società, che conosce vita morte e miracoli di miliardi di persone … sia nelle mani di “altri” che hanno stabilito la loro sede in Virginia.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro