Gentiloni minaccia: “Dobbiamo finire il lavoro di Renzi”

Gentiloni minaccia: “Dobbiamo finire il lavoro di Renzi”

Sono le prime testuali parole pronunciate dal nuovo Presidente del Consiglio, ed a mio avviso suonano come una minaccia, ma ognuno è libero di pensarla come vuole.

Il Golpe, avvenuto in Italia nel 2011 … è tutt’ora in essere. Dopo che con le armi della magistratura prima e della finanza poi si era giunti alla defenestrazione del legittimo inquilino di palazzo Chigi, sono stati insediati governi fantoccio destinati inevitabilmente al fallimento.

Tuttavia il fallimento non è dei governi, ma dell’Italia, o meglio, degli italiani che vengono spolpati e scarnificati giorno dopo giorno. Dopo queste inaudite sofferenze, con il referendum abbiamo avuto il primo, timidissimo, segnale di insoddisfazione arrivato ovviamente da ampi strati di popolazione angosciata per l’attuale situazione ed ancor più per le nefaste prospettive future.

Ma il potere continua a far ruotare la leva del torchio con il quale sta pressando gli italiani, c’è ancora molto “succo” da far uscire, e le lamentele della popolazione, dopotutto, ancora insignificanti.

Certo alcune avvisaglie ci sono, ricordate cosa aveva promesso Renzi all’inizio del suo mandato? Che avrebbe visitato una scuola ogni settimana. Ben presto, però, ha dovuto cambiare opinione, quell’idea “populista” si stava rivelando un boomerang. Il Premier, infatti, rischiava di subire contestazioni continue in particolare dal corpo insegnanti.

Negli ultimi periodi Renzi usciva dai Palazzi del potere solo scortato da un intero battaglione, polizia, carabinieri ed esercito formavano dei cordoni di protezione che gli hanno evitato di prendersi gli insulti della gente ed, al massimo, qualche uovo, ma dopo il referendum la situazione, per lui, sarebbe diventata insostenibile.

Si è così deciso di “dar vita” ad un ectoplasma, Paolo Gentiloni, che ha il solo compito di perpetuare questo stillicidio, dando così il tempo alla “magistratura”, in combutta con tutto il mondo della “(dis)-informazione”, di distruggere mediaticamente gli oppositori, anche utilizzando i mezzi più ignobili.

Ma più durerà questo “regime” e più violenta sarà la rivolta popolare.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro