Gli incubi di Felice Casson

Gli incubi di Felice Casson

Ve lo ricordate Felice Casson? Certo, ma per i più distratti (o i più giovani) ricordo che sto parlando di uno dei Magistrati di punta negli anni novanta, titolare di inchieste di rilevanza nazionale come quelle su Gladio, sul terrorismo, il rogo della Fenice ed, in anni più recenti, sui reati ambientali.

Nel 2005 entra in politica candidandosi alla carica di Sindaco di Venezia, Casson è uno di sinistra e Venezia, come noto, soprattutto nella parte non lagunare, è da sempre una città di sinistra, per cui il suo principale avversario in quella consultazione elettorale è un altro candidato di sinistra (ma più moderata), Massimo Cacciari.

Casson, al primo turno, surclassa Cacciari con un 37,7% contro il 23,3% del filosofo, ma riesce nella non facile impresa di perdere al ballottaggio anche se per pochi voti.

Oggi ci riprova, dopo aver vinto le primarie. E’ stato anche il candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti al primo turno (38,01%), va quindi al ballottaggio con il candidato di una lista civica, Luigi Brugnaro.

Casson è tutt’ora all’interno del PD, ma fa parte dei cosiddetti “civatiani”, non so se un politico possa sentirsi lusingato dall’essere identificato con questo appellativo, ma non è questo il punto, il fatto è che, certamente, non è molto amato dall’attuale segreteria del partito.

Certo per sostenere la sua campagna elettorale a Venezia è arrivata anche Maria Elena Boschi, ma per questo fatto l’ex Magistrato è autorizzato a “toccarsi” visto che la bella Ministra aveva fatto visita prima del voto anche alla Paita ed alla Moretti, e, come noto, non aveva portato fortuna.

Per Casson una seconda trombata sarebbe ben più di un trauma, un evento nefasto che forse farebbe scrivere la parola “fine” alla sua carriera politica.

E forse anche per questo ha già annunciato una squadra “di governo” di primissimo ordine: all’economia andrebbe Francesco Giavazzi, uno dei più noti luminari in materia, le cui opinioni in campo economico, riporto da Wikipedia “richiamano principalmente il liberalismo classico ed il liberismo filoamericano, vicino alle idee della scuola di Chicago, di Milton Friedman e Luigi Einaudi”, insomma un “comunistone”.

Alla cultura, Philippe Daverio, personaggio televisivo che in Rai era attribuito in quota Lega Nord non riuscendo mai, però, ad avere incarichi politici all’interno del partito, forse perché uno che porta sempre “un farfallino” era considerato un personaggio troppo “aristocratico” per un elettorato ruspante come quello della Lega. Allora, nel 2009 si è candidato come consigliere provinciale nella lista di Filippo Penati (bella scelta!!!), il Presidente PD della Provincia di Milano, infatti, tre anni dopo, si ritirerà dalla politica dopo esser stato coinvolto in brutti affari di corruzione e tangenti. Un’ultima annotazione, ci chiediamo come Philippe Daverio possa avere l’incarico di professore ordinario all’Università di Palermo senza essersi mai laureato: per insegnare, dalle scuole medie in su, non è necessaria una laurea? Probabilmente no! Mah!

Ed arriviamo al terzo membro della futura giunta Casson, la punta di diamante che serviva per l’assessorato alle imprese ed alle attività produttive, si tratta di Renzo Rosso il patron della Diesel. In una giunta di sinistra (ma quella vera!) mancava solo lui una persona alla quale Forbes attribuisce un patrimonio di 3.200.000.000 di euro, diconsi tre miliardi e duecento milioni di euro, che lo pone all’undicesimo posto fra le persone più ricche d’Italia, sì insomma uno che conosce bene il disagio sociale delle periferie, conosce perfettamente la desolazione di Porto Marghera e la devastazione del polo industriale nell’entroterra veneziano. Uno che ha fatto i soldi sfruttando la proverbiale laboriosità dei veneti … soprattutto dei “terzisti” … i “cinesi” d’Italia prima che si potesse andare davvero a produrre i jeans in Cina.

Bene, questi sono coloro i quali saranno chiamati ad amministrare (ma attenzione: “gratuitamente”!!!) la città di Venezia qualora vincano “i comunisti”, siamo alla pura follia.

E’ tutto?

NO!!! C’è di peggio!!!

E ti pareva!

Casson, nonostante tutto, ha gli incubi notturni, se anche questa volta dovesse essere trombato dopo esser stato il candidato più votato al primo turno, ritengo che non ce la farebbe a sopportare l’umiliazione, quindi???

Quindi la storia dei profughi, scoppiata subito dopo il primo turno elettorale, lo angoscia, forse sa anche che Renzi non sarebbe del tutto scontento se lui non ce la facesse a diventare sindaco di Venezia, dopotutto farebbe fuori un “civatiano”.

Ed allora l’ex Magistrato si è affannato, con tutto il fiato che aveva in corpo, ad urlare ai quattro venti che lui di IMMIGRATI NON NE VUOLE!!!

Macché solidarietà, macché accoglienza “Venezia ha già dato” ribadisce Casson ad ogni occasione e non si azzardino Renzi ed il fido Angelino Alfano a spedirgli una polpetta avvelenata sotto forma di un paio di pullman con qualche disperato nero a bordo.

E questo è davvero tutto.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro