Il Giudice Esposito emblema della Magistratura italiana

Il Giudice Esposito emblema della Magistratura italiana

Che la Magistratura italiana fosse di gran lunga l’organo della Stato più inefficiente è cosa ampiamente risaputa e qualsiasi cittadino che, anche solo per vedersi riconoscere un diritto, abbia avuto a che fare con la nostra “Giustizia” lo ha verificato sulla propria pelle.

Però una persona pensa sempre che tutto abbia un limite, e sotto certi livelli non ci si possa andare.

Ed invece viene puntualmente smentito perché al peggio non c’è mai fine.

Ora voi ditemi, ma davvero Antonio Esposito è Presidente della sezione feriale della Corte di Cassazione?

Sì sto parlando di Antonio Esposito, colui che ha letto la sentenza della Corte di Cassazione per quanto riguarda il processo Mediaset.

Quell’Antonio Esposito fratello di Vitaliano Esposito ex Procuratore Generale della Corte di Cassazione, e papà di Ferdinando Esposito, sostituto procuratore a Milano (è proprio genetica la predisposizione verso la Magistratura, non si tratta assolutamente di nepotismo).

Lo chiedo perché si stenta a credere.

Attualmente Antonio Esposito è sotto i riflettori perché in un’intervista pubblicata dal Mattino di Napoli ha anticipato le motivazioni della sentenza con la quale conferma la legittimità della condanna nei confronti di Silvio Berlusconi.

Non sono un cultore del Diritto, ma sembra che un simile comportamento sia inqualificabile (lo stesso CSM lo ha definito “inopportuno), a mio modo di vedere, però, quindi da semplice cittadino, questa è solo una sottigliezza, sono ben altre le cose che mi fanno indignare nel comportamento del Presidente della sezione feriale della Corte di Cassazione.

Egli rilascia l’intervista poi smentisce tutto, anzi accusa il Mattino di Napoli di essersi inventato di sana pianta un intero passaggio, tra l’altro quello più rilevante e cioè che Berlusconi “sapeva”. Il giornale partenopeo mette immediatamente online la registrazione della parte più interessante dell’intervista e, praticamente “lo sputtana”.

A quali conclusioni dovremmo giungere? Al fatto che il Presidente Esposito nega la verità? (Modo gentile per non dire che dice le bugie?). Per un Giudice, e per di più della Corte di Cassazione, sarebbe un fatto che, personalmente, riterrei ben più grave che non quello di anticipare una motivazione.

Ma non basta.

Nell’audio che il Mattino di Napoli ha messo in rete, come detto, il Giudice Esposito afferma che Berlusconi verrebbe condannato perché informato direttamente dai suoi collaboratori del comportamento illecito (e quindi della presunta frode fiscale). Ma ciò non corrisponde alla realtà processuale, come banalmente fa notare l’avv. Ghedini, nessun teste ha mai accusato Berlusconi di essere stato messo a conoscenza dei fatti.

A quali conclusioni dovremmo giungere? Che il Presidente Esposito non ha neppure letto le carte processuali?

Ma non posso concludere questo articolo senza sottolineare ciò che personalmente mi ha più colpito nell’ascoltare l’audio della conversazione telefonica fra il giornalista del Mattino di Napoli ed il Presidente Esposito, e cioè mentre il giornalista si esprime in un corretto italiano, il Giudice infarcisce i suoi discorsi con termini dialettali rendendo a volte incomprensibile le proprie argomentazioni a coloro che non conoscono il vernacolo napoletano.

Si sente così “vabbuò”, “chillo”, “pecché i eri u capu” e “hannu ditto” insomma capiamo che non è un discorso pubblico, bensì una conversazione privata, ma da un Presidente della sezione feriale della Corte di Cassazione si potrebbe anche pretendere che si esprima in un corretto italiano.

Insomma potremmo lecitamente porci la domanda: “Ma da chi veniamo giudicati?”

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro