La Francia, alla canna del gas, torna a votare per Sarkozy

La Francia, alla canna del gas, torna a votare per Sarkozy

Parlare ancora dei cosiddetti Piigs, ormai è anacronistico, nell’eurozona lo Stato con la situazione economica più disastrata, dopo la Grecia naturalmente, è la Francia.

Le prospettive per l’economia francese sono drammatiche, i transalpini negli ultimi sette anni non solo non hanno mai avuto un avanzo primario, ma i disavanzi sono risultati allarmanti ed il 2015 non farà eccezione.

Ricordiamo poi che in quella speciale classifica l’Italia surclassa tutte le altre economie avendo avuto avanzi primari per 19 volte negli ultimi 20 anni, solo per fare un raffronto, la “virtuosissima” Germania c’è riuscita solo 13 volte.

E la Francia soltanto in 6 occasioni.

Ciò significa che i transalpini non sanno ancora cosa voglia dire fare sacrifici, ed allora se ne deve dedurre che se già oggi il Front National  lotta per essere il primo partito, quando anche alla Francia, come a tutti gli Stati con i conti completamente sballati, l’Europa imporrà una politica di rigore e contenimento della spesa pubblica la Le Pen otterrà consensi plebiscitari.

Ma se dal punto di vista economico la situazione della Francia si può definire allarmante, da quello politico è catastrofica, l’attuale Presidente è poco più che una macchietta, e nelle elezioni dipartimentali tenute ieri ed i cui risultati non sono ancora definitivi, sembra che abbia avuto un risultato superiore a tutte le aspettative l’UMP, ossia il partito di Sarkozy, siamo quindi proprio alla canna del gas.

Il problema, poi, per i transalpini, è che non sarà neppure la destra della Le Pen a salvarli dal declino al quale sembrano inevitabilmente condannati.  Al massimo il Front National diventerà come Syriza per la Grecia o Podemos per la Spagna, ossia il partito nel quale “rifugiarsi”, ma non quello del “coraggio” quello che sfida senza paura i potentati eurocratici.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro