La truffa degli “80 euro”

La truffa degli “80 euro”

Sembra incredibile come i media nazionali continuino a rimarcare la storia degli 80 euro come una grande trovata del nostro Premier, Matteo Renzi. Fin dall’inizio era ovvio, a tutte le persone che sono in possesso di un cervello, che si trattava di una truffa, ma ora anche i decerebrati hanno compreso di essere stati ingannati, quindi chi si ostina ad incensare la trovata non può che essere in malafede.

Renzi, ed anche Padoan,  (che vergogna!) hanno avuto la faccia tosta di presentare gli 80 euro come una manovra fiscale, una “riduzione” delle tasse, naturalmente è falso!

Non serve aver studiato economia per capire che si tratta, invece, di una spesa dello Stato, le aliquote fiscali sono rimaste quelle precedenti, certo il cittadino non percepisce la differenza, se lui si trova 80 euro in più in busta paga poco gli importa se derivano da una riduzione delle imposte oppure è un “regalo” che il Governo gli fa.

Nella realtà una certa differenza la fa. Lo ripeto, è evidente che si tratta di una spesa aggiuntiva dello Stato, e L’Istat lo spiega bene, quindi, come tutte le spese deve avere la copertura. Ed in effetti ricordate che siamo andati avanti per mesi a chiedere a Renzi quale fosse la copertura finanziaria degli 80 euro.

Naturalmente lui non poteva dire la verità, ossia che per trovare i soldi degli “80 euro” avrebbe aumentato il debito e la pressione fiscale, quindi raccontava la balla della spending review, la solita storia buona a tutte le occorrenze.

Allora gli 80 euro sono cominciati col mese di maggio quindi nel 2014 coloro che prenderanno l’importo per intero avranno incassato 640 euro (80 x 8 mesi = 640 euro) e visto che sono 10 milioni di italiani significa che al Governo quella manovra sarà venuta a costare 6,4 miliardi di euro.

Ebbene, l’Istat proprio pochi giorni fa ci ha comunicato che la pressione fiscale nel 2014 è aumentata ed è aumentato anche il debito pubblico, quindi? A quali conclusioni dobbiamo arrivare?

Semplice gli “80 euro” non esistono, entrano da una parte ed escono dall’altra.

Chiaro?

In effetti è sufficiente fare un semplice ragionamento. Ricordate la risposta di Renzi quando, dopo la recessione riscontrata nel secondo trimestre dello scorso anno, qualcuno gli aveva rinfacciato che gli 80 euro non avevano sortito nessun effetto? Ebbene lui disse: “Sono partiti soltanto da un mese, gli italiani non si sono ancora resi conto che ora il loro potere d’acquisto è aumentato”.

Ok la risposta, in quel momento, era plausibile, ma allora perché la recessione si è inasprita nel terzo trimestre? E perché non c’è stata crescita neppure nel quarto?

Semplice! Perché gli 80 euro non ci sono. SONO UNA TRUFFA!

Volete un’altra dimostrazione? Ebbene martedì prossimo Padoan dovrà presentare il Def ed è alla caccia di 10 miliardi, altrimenti scatterebbe automaticamente l’aumento di due punti dell’Iva e le due principali aliquote passerebbero rispettivamente al 24% ed al 12% (dalle attuali 22% e 10%).

Ebbene perché deve trovare 10 miliardi se prevede un aumento del Pil dello 0,8% e, di conseguenza un aumento delle entrate?

Ma naturalmente per trovare la copertura agli “80 euro”, per tutto il 2015, infatti 80 euro per 12 mesi per 10 milioni di italiani fanno in totale 9,6 miliardi euro.

E … voilà, la truffa è servita!

Ribadirò sempre che Renzi, più che per l’impoverimento dell’Italia, dovrebbe essere condannato per la continua ed imperitura presa per i fondelli nei confronti di tutti noi. Venir derubati è detestabile, ma essere trattati da allocchi è semplicemente insopportabile.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro