Luca Lotti è un Ministro della Repubblica Italiana

Luca Lotti è un Ministro della Repubblica Italiana

Non è uno scherzo, non è una barzelletta, Luca Lotti è davvero un Ministro della Repubblica Italiana. Naturalmente non è una sua colpa, lui si è ritrovato lì, lo hanno nominato altri, ma riflettete un attimo, come può l’Italia pensare di risolvere i gravissimi problemi che ha, se la compagine governativa è composta da persone di così basso profilo politico ed istituzionale?

Ed il mio severo giudizio non è in alcun modo influenzato dalla vicenda processuale che lo coinvolge, naturalmente non so se le accuse che gli sono mosse dai Magistrati abbiano o no un certo fondamento, mi riferisco però all’autodifesa tenuta al Senato .

Egli minaccia di querelare tutti tranne … tranne la persona che lo accusa di un reato per il quale egli si professa totalmente innocente!

Queste le sue testuali parole (riportate in corsivo ndr), corredate da miei commenti:

I fatti sono chiari, io non ho mai avvisato l’Ing. Marroni, né nessun altro, di una indagine su Consip, né gli ho mai passato alcuna altra informazione riservata. MAI! Sostenere il contrario significa incorrere, oggi e domani, nel reato di calunnia. Mi trovo in una posizione molto semplice, questa presunta rivelazione non c’è mai stata.

Caro Ministro, “i fatti sono chiari” solo per lei, si rende conto che quel che sta dicendo è perlomeno paradossale? C’è una sola persona al mondo che sostiene il contrario, ed è l’Ing. Marroni. Nessun altro la accusa di alcunché. Quindi non si riesce proprio a capire perché lei non abbia ancora denunciato l’Ing. Marroni per calunnia. Capisce? Lei sostiene di esser stato calunniato e l’unica persona che lo avrebbe calunniato non la denuncia? Mentre se la prende con tutto il resto del mondo? Non le sembra un comportamento perlomeno insensato?

I Magistrati che svolgono con dedizione e professionalità il proprio lavoro hanno avuto dal sottoscritto accesso a tutta la documentazione del caso, comprensiva della mia agenda, dei miei spostamenti, degli ingressi nel mio ufficio, ed i miei avvocati stanno collaborando a pieno regime anche attraverso lo strumento delle indagini difensive.

La solita, melensa sviolinata nei confronti dei Magistrati. Collaborare poi, non ostacolando la Giustizia e lo svolgimento di indagini, è un comportamento dovuto da qualsiasi cittadino ed a maggior da un Ministro della Repubblica, non certo un merito.

A quelli che oggi sputano sentenze voglio dire: vi aspettiamo in tribunale, in tutti i sensi, perché per noi le sentenze le fanno i giudici, non i blog, le fanno i tribunali e nessun altro.

Ed ecco esplicitato ancor più il suo comportamento perlomeno paradossale. Non c’è nessuno che “sputa sentenze”! Al massimo c’è chi ritirene che si debba fare chiarezza su una vicenda che presenta numerosi lati oscuri visto che si sta parlando del più grande appalto d’Europa, ossia di due miliardi e settecento milioni di euro!

E spero che chi, anche in queste ore, ha pesantemente insultato il buon nome della mia famiglia e delle persone che lavorano con me, abbia il coraggio di rinunciare all’immunità parlamentare per farsi giudicare.

Visto, caro Ministro, che sta parlando di “immunità parlamentare” devo dedurre che si stia riferendo a persone che siedono in Parlamento. Non sono a conoscenza di “pesanti insulti al buon nome della sua famiglia ed a persone che lavorano con lei”, ovviamente avrebbe tutto il diritto di difendere la loro onorabilità. Ma non mi risulta nemmeno che ci siano parlamentari che, per questa vicenda, vogliano avvalersi dell’immunità, le dichiarazioni che ho ascoltato vanno esattamente in senso opposto.

I fatti sono chiari, non ho mai parlato con Marroni, né con altri, di un’indagine Consip, lo voglio ripetere, chi sostiene il contrario semplicemente dice bugie.

Guardi che ribadire questo concetto non giova alla sua difesa. Chi, come lei sostiene, “dice bugie” è una sola persona: l’Ing. Marroni! Che curiosamente è anche l’unica persona  alla quale lei non minaccia alcuna querela!

E concludiamo.

Ma non sono così sprovveduto da pensare che sia questo il vero interesse della mozione. Questa vicenda risale a dicembre, ed io mi sono presentato spontaneamente subito dopo Natale dai Magistrati. Come mai soltanto adesso ed improvvisamente si presenta una mozione di sfiducia?

Veramente stiamo scendendo al grottesco. Lei dice che la vicenda risale allo scorso dicembre come se stesse parlando di dieci o vent’anni fa!!! E’ lei stesso ad affermare di essersi presentato dai giudici subito dopo Natale, quindi … a fine anno. Ebbene siamo a metà marzo e la mozione di sfiducia è stata annunciata una decina di giorni fa. Quindi stiamo parlando di due mesi! Un tempo che, per la nostra Giustizia, equivale ad un battito di ciglia.

Ma non basta!

Solo più recentemente sono accaduti fatti determinanti: è stato sottoposto a  provvedimento cautelare l‘imprenditore al centro della vicenda, sono state rese note le accuse dell’Ing. Marroni nei suoi confronti, ed, ad abundantiam, ora sappiamo anche che le microspie all’interno degli uffici Consip c’erano davvero ed erano state messe dalla Magistratura, quindi qualcuno, (magari non lei!!!) ha avvertito l’Ing. Marroni che ha provveduto a far la “bonifica”.

Lo scandalo, caro Ministro, e di scandalo si può ben parlare, è che questa vicenda sia stata tenuta nascosta dalla stampa e tutti i media nazionali (con esclusione del Fatto Quotidiano) per un certo periodo di tempo!

Possiamo tranquillamente parlare di un comportamento omertoso, finché gli eventi hanno avuto il sopravvento anche sul tentativo di insabbiare una vicenda che riguarda 2,7 miliardi di euro di soldi pubblici.

In aula, caro Ministro, c’è chi le ha espresso in maniera chiara e concisa, quanto ho voluto manifestarle io in questo lungo articolo, approfitto quindi per elogiare pubblicamente il Senatore Augello, del gruppo Conservatori e Riformisti, che intervenendo al dibattito sulla mozione di sfiducia, ha detto:

“Lei ci dice che Marroni l’ha calunniata ma non lo denuncia e il ministro Padoan difende i vertici di Consip. È una posizione di una fragilità disarmate. Si faccia venire qualche idea più brillante, visto che la chiamano lampadina”.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro