Macron continua a perdere pezzi, ed anche consenso

Macron continua a perdere pezzi, ed anche consenso

Dopo aver annunciato in pompa magna lo scorso 17 maggio il nuovo Governo e dopo aver dovuto ricorrere ad un bel rimpasto un mese dopo, all’indomani delle elezioni legislative, ora per Macron è arrivata un’altra grana.

Se a giugno egli aveva “silurato” tre Ministri importanti (Difesa, Giustizia ed Affari europei) dopo nemmeno un mese che erano in carica, oggi è stato il turno del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Pierre de Villiers.

Macron ha dimostrato ancora tutta la sua tracotanza, tutta la sua superbia, una arroganza che gli deriva dal saper di essere incondizionatamente appoggiato da quell’establishment europeo che vuol trasformare il nostro continente in una gigantesca dittatura.

Il generale Pierre de Villiers è un uomo tutto d’un pezzo, un fedelissimo servitore della Patria, una persona che ha messo davanti a tutto “il successo delle armi della Francia”. E’ prima di tutto naturalmente un militare, ed ha quindi partecipato a missioni in diverse parti del mondo (Kosovo ed Afghanistan soprattutto), e dal 2014 è stato nominato Chef d’Etat Majeur des Armées.

Il Generale de Villiers è una persona integerrima, alla Scuola Militare di Saint-Cyr, che egli ha frequentato, forse la più prestigiosa di Francia, gli hanno insegnato ad aver un’unica parola, ed a mantenerla, non si poteva quindi far mettere i piedi in testa da un ragazzino borioso e presuntuoso che sa a malapena di essere al mondo.

Macron non ha avuto nemmeno il coraggio di parlargli vis-a-vis, ma ha fatto pubblicare da un giornale queste parole: “Se qualcosa oppone il Capo di Stato maggiore degli eserciti al presidente della Repubblica, il Capo di Stato maggiore degli eserciti cambia”. Il Generale de Villiers non ha esitato un attimo ed ha fatto pervenire, in tempo reale, le proprie dimissioni, dimostrando così al ragazzino come si comportano i veri “uomini”.

Qual era l’oggetto del contendere?

Il fatto che il Generale Pierre de Villiers avesse consigliato, ovviamente anche pro domo sua, di non eccedere in tagli alla Difesa in un momento in cui le Forze Armate francesi erano impegnate su diversi fronti all’estero mentre contemporaneamente all’interno stavano compiendo uno sforzo fuori dall’ordinario per combattere il terrorismo.

Macron aveva risposto, con una presunzione non comune “Ho preso degli impegni. Sono il vostro capo. Sono in grado di mantenere le promesse fatte ai cittadini e agli eserciti, e non ho bisogno di alcuna pressione di alcun commento”.

Dovrebbe ricordarsi, l’attuale Presidente, che proprio nel suo Paese non conviene essere così arroganti, quando il popolo si arrabbia …

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro