Mastrapasqua: via subito! E a calci nel sedere! (e non dite che sono antisemita)

Mastrapasqua: via subito! E a calci nel sedere! (e non dite che sono antisemita)

 

Quando, tempo fa, leggevo quelle classifiche sulla libertà di informazione nel mondo, che relegano il nostro Paese molto in fondo alla graduatoria, superato anche da nazioni africane che consideriamo (ed a ragione) non democratiche, stentavo a credere alla loro veridicità.

Ma, guardando i nostri Telegiornali, ci si deve immediatamente ricredere.

Le falsità e le verità taciute o mistificate sono all’ordine del giorno.

Quando due giorni fa è deflagrato lo scandalo dell’Ospedale Israelito che vede coinvolto il Presidente dell’INPS e Vice Presidente di Equitalia, Antonio Mastrapasqua, davo per scontato che fosse la prima notizia di apertura di tutti i nostri telegiornali … ed invece?

Con mio sommo stupore dovevo riscontrare che per la Rai la notizia non meritava nemmeno di essere fra i titoli della giornata, in compenso non mancava un interessantissimo servizio sulla cantante (?) Emma.

Visto che poi non si poteva proprio ignorarlo, all’interno dei telegiornali veniva mandato in onda un brevissimo servizio pieno di “condizionali” perché, naturalmente, in questo caso, occorre essere garantisti.

Ora, lo scandalo Mastrapasqua, a mio avviso, è di una gravità inaudita, una cosa che in “un Paese normale” avrebbe potuto innescare una rivolta popolare, perché se non ci si indigna venendo a conoscenza che il Vice Presidente di Equitalia (e Presidente dell’Inps) cioè la persona, pagata milioni di euro all’anno, che dovrebbe essere onesta “per antonomasia” visto che si trova ai vertici di Istituzioni deputate a riscuotere imposte e contributi, approfittava delle sue cariche pubbliche per truffare lo Stato, beh, ripeto se non ci indigna per questo … allora … come popolo siamo già morti.

Non ci si può rassegnare anche a questo.

Questo no!

Questa persona va immediatamente sollevata dai propri incarichi pubblici, giudicata nel più breve tempo possibile da un Tribunale della Repubblica e, se ritenuto colpevole, deve restituire tutto il maltolto, e con gli interessi, ai cittadini italiani.

Se non fosse così, gli imprenditori che si sono suicidati, persone oneste ed operose che hanno pagato con la vita la loro abnegazione al lavoro, perseguitati proprio da Equitalia e dall’Inps per pendenze che non erano più in grado di onorare, ebbene, questi martiri, verrebbero uccisi una seconda volta.

E questo è assolutamente inaccettabile!

Certo, non ho dubbi nell’usare il termine di “martiri” per questi imprenditori, come vorremmo definire infatti delle persone che arrivano ad autoinfliggersi la sentenza estrema solo per aver creato involontariamente un danno ad altri, ed a volte neppure per colpe proprie?

Ed allora come possiamo accettare che a capo di istituzioni pubbliche che vessano (per legge!) questi onesti imprenditori ci sia chi truffa lo Stato, o, sarebbe meglio dire, tutti noi?

Come temo invece che vada a finire?

Beh! Che Mastrapasqua venga sollevato dall’incarico lo riterrei perlomeno scontato (in caso contrario mi vergognerei di essere italiano), ma temo poi che il tutto venga insabbiato, ed il popolo italiano sia gabbato per l’ennesima volta.

Non vorrei poi, che, per assurdo, si monti una polemica pretestuosa magari rispolverando il termine “antisemitismo”, visto che Mastrapasqua come noto, è ebreo.

Il fatto che venga dato così poco spazio allo scandalo ed un risalto ben superiore a quattro idioti cerebrolesi che spediscono teste di maiale nei giorni in cui viene commemorato uno dei più efferati genocidi della storia, mi lascia perlomeno perplesso.

Sarà forse il caso di ribadire che la religione, in questo caso, non conta nulla, si tratta solo ed esclusivamente di una ignobile truffa nei confronti dello Stato italiano.

I milioni di martiri ebrei che hanno pagato con la vita una follia assoluta della quale l’umanità si dovrà vergognare per sempre, non meritano di vedere infangata la loro memoria da un Mastrapasqua che, abusando delle sue cariche pubbliche, metteva a carico della collettività i debiti della struttura privata che dirigeva.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro.