PD, ora cadono le prime teste

PD, ora cadono le prime teste

Oddio per la verità è una “testina” o forse meno … un “microcefalo”, sì insomma si è dimesso Massimiliano Dindalini coordinatore per la provincia di Arezzo del PD.

Certo alla quasi totalità di voi il nome di Dindalini non dice nulla, ma forse ai più fedeli lettori di Finanza In Chiaro ricorda qualcosa.

Ebbene sì, mi sono già occupato di lui poco più di un anno fa, in una occasione davvero divertente. Non so se ricordate l’episodio: l’elicottero presidenziale, con a bordo Matteo Renzi, in volo da Firenze verso Roma, per un guasto tecnico, era stato costretto ad un atterraggio di fortuna all’interno di un campetto da calcio privato nel comune di Badia al Pino.

Renzi si era ben guardato dal farsi notare in quel frangente proprio per evitare polemiche sugli sperperi della politica. Infatti aveva appena strombazzato ai quattro venti di aver messo in vendita su eBay diverse auto blu, simbolo dei privilegi della casta (a proposito che ideona geniale!), e pizzicarlo a bordo di un elicottero che per compiere quel tragitto (Firenze-Roma) è costato alla collettività 4.500 euro (più una cifra non quantificabile per la riparazione) quando, se avesse viaggiato in treno, il costo non avrebbe superato i 40 euro, beh! era senz’altro una situazione imbarazzante per il nostro Premier, che naturalmente aveva fatto di tutto per non divulgare quanto accaduto. Non facendo i conti, però, con il grande Dindalini.

Il coordinatore Pd per la provincia di Arezzo, infatti, venuto a conoscenza dell’atterraggio dell’elicottero, trovandosi in un paese limitrofo, si era immediatamente recato sul posto, non incontrando però il Premier che nel frattempo era già ripartito con la scorta a bordo delle auto blu.

Ed fu in quel momento che Dindalini ebbe un’idea geniale: con l’immancabile smartphone fece alcune foto al velivolo, foto che postò su Facebook corredate dalla scritta «Questa mattina visita improvvisa del presidente del Consiglio. Caro @matteorenzi, capisco la fretta, prima di tutto l’Italia, però la prossima volta che atterri a Civitella concedici il tempo per offrirti un caffè. #lavoltabuona #pdarezzo».

Chissà quante madonne avrà tirato Renzi, ma Dindalini non capendo di aver fatto una gigantesca gaffe, visto che il Presidente del Consiglio non gli aveva risposto su Facebook, ebbe un’idea ancora più geniale … se Matteo non mi posta nulla sul mio profilo, pensò, magari è perché in questo momento è su Twitter e allora … prese altre foto e le pubblicò sul profilo Twitter corredandole con queste parole “Ciao @matteorenzi, quando torni a prenderlo hai caffè pagato. Buon lavoro. Pd Arezzo”.

Unico!!! Una vera e propria volpe!

Ovviamente il risultato fu di regalare a tutte le opposizioni uno strumento formidabile per scatenare una feroce polemica nei confronti di Matteo Renzi, tutti i suoi avversari politici non persero la ghiotta occasione e lo accusarono di sperperare denaro pubblico, il Premier  dovette così subire la gogna mediatica.

Ma allora Dindalini non perse il posto, e rimase in sella anche un anno fa, nonostante riuscì nella non facile impresa di perdere la città di Arezzo, solo oggi è stato “costretto” alle dimissioni dopo i disastrosi risultati del partito in questa tornata elettorale.

Dopo aver perso al primo turno il piccolo comune di Anghiari, infatti, il PD è uscito completamente “suonato” dai ballottaggi.

A San Sepolcro la sindaca uscente, Daniela Frullani, è stata umiliata da Mauro Cornioli, risultato finale 68,22% contro 31,78% per l’esponente di alcune Liste Civiche. Capisco perdere, ma una Sindaca in carica che prende molto meno della metà dei voti del suo avversario penso che possa entrare di diritto nel Guinness dei primati!

A creare ancora più sconcerto, però, è un’altra cocente sconfitta per il PD (59,36% contro 40,64%), non solo perché a guidare la città, per la prima volta nella sua storia, sarà un’esponente del centrodestra, ma perché tutto ciò è avvenuto a Montevarchi! Città natale della Ministra Maria Elena Boschi!!!

Insomma la famiglia Boschi è riuscita nella titanica impresa di far votare in massa il centrodestra ai cittadini di Montevarchi!!! Un successo senza precedenti.

Scherziamoci pure sul povero Massimiliano Dindalini, senza dubbio avrà le sue colpe (a proposito è della minoranza Dem), ma non sottovalutiamo quel che è accaduto e ciò che sta continuando ad accadere nella “rossa” Toscana.

Matteo Renzi e la sua “delfina” Maria Elena Boschi stanno compiendo il miracolo, far votare a destra i toscani, fino a poco tempo fa sembrava proprio una Mission Impossible.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro