Primarie PD, bastano due euro … non serve una frittura di pesce

Primarie PD, bastano due euro … non serve una frittura di pesce

Naturalmente non c’erano dubbi, visto che tutte le precedenti primarie del PD si erano tramutate in una carnevalata, anche quelle svoltesi domenica scorso, e che hanno incoronato Renzi a segretario del Partito Democratico, non hanno fatto eccezione.

Si capisce così perché Renzi, già nella prima dichiarazione dopo l’ufficializzazione della sua vittoria, abbia detto di voler archiviare immediatamente il voto, voltare pagina e mettersi a “lavorare”.

E’ meglio non parlarne, vero Matteo?

Proprio così, perché anche in questa occasione anziché ad una prova di democrazia abbiamo assistito, al contrario, all’ennesima farsa, con file di extracomunitari che sono stati portati ai seggi per votare Renzi.

Lo racconta proprio uno di questi disperati, ospite di un centro di accoglienza ad Ercolano, che ha affermato che 60 di loro sono stati portati a turno, con l’auto della struttura, ad un “seggio”, gli hanno dato due euro e detto di votare Renzi.

Ma il sindaco di Ercolano, tal Ciro Bonajuto, ha descritto le file di migranti in coda un “importante segno di integrazione e di partecipazione”.

Che dire … come commentare … direi … senza vergogna.

Ma quello di Ercolano è solo uno degli innumerevoli casi di vituperio delle basilari regole della democrazia, al Sud in diversi casi sono dovute intervenire le Forze dell’Ordine, sono stati chiusi i seggi di Cariati (Cosenza), Nardò (Lecce) e Gela (Caltanissetta) annullando i voti già espressi, ebbene, se hanno considerato validi i voti di Ercolano non oso pensare cosa possa essere accaduto nei seggi che la “Commissione nazionale per il Congresso” ha dovuto chiudere.

E noi al telegiornale abbiamo dovuto anche sentire Renzi dichiarare “Nelle primarie del Pd c’è sangue vivo, storie in carne e ossa che lo rendono una comunità meravigliosa”.

Ebbene come fanno gli italiani ad accettare tutto ciò senza urlare che non ne possono più di questo schifo?

Ma davvero in Italia ha ancora senso parlare di democrazia?

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro