Riforma Senato? E’ un’altra la riforma da fare subito per far ripartire l’Italia

Riforma Senato? E’ un’altra la riforma da fare subito per far ripartire l’Italia

La secessione è incostituzionale e raccoglie anche un consenso limitato nella popolazione, l’idea delle macroregioni, sarebbe attuabile ma tutta da costruire e quindi necessita di tempistiche che, si sa poi come vanno le cose in Italia, potrebbero portarci alle calende greche, ed allora?

Ed allora c’è una soluzione a portata di mano, forse non sarà la panacea di tutti i mali (qualcuno ha mai mangiato davvero la manna piovuta dal cielo?), ma certamente oltre ad essere un compromesso accettabile da tutti, sarebbe soprattutto una ventata di novità che farebbe bene al nostro Paese.

Di cosa sto parlando?

Di applicare a tutte le regioni italiane, indistintamente, lo Statuto Speciale.

Sono evidenti i motivi per i quali furono istituite a loro tempo le cinque regioni a Statuto Speciale, che, ricordo, sono la Valle d’Aosta, il Trentino Alto Adige, il Friuli Venezia Giulia, la Sardegna e la Sicilia, nessuno nega le ragioni storico/geografiche che hanno portato a questa soluzione, ma oggi queste motivazioni sono diventate anacronistiche.

Non voglio entrare nel merito se lo Statuto Speciale abbia portato un beneficio o meno agli abitanti di queste regioni, se ne potrebbe discutere, naturalmente, ma mi preme maggiormente, in questo momento,  sottolineare un altro aspetto, quello cioè delle “disparità”.

Non è un caso che da tempo sia il Veneto a chiedere con maggior forza lo Statuto Speciale, la motivazione è evidente, la regione è “stretta” fra altre due che godono dello Statuto Speciale (il TAA ed il FVG, appunto) e le continue richieste di referendum dei comuni “confinanti” per cambiare la regione di appartenenza sono più di una spia di quanto il problema sia sentito.

Forse finché rimaneva solo il Veneto ad invocare maggiore “autonomia” poteva sembrare un problema “locale”, oggi, che si muove anche la Lombardia, non si può più ignorarlo.

Una maggior autonomia non è un qualcosa di antistorico, anzi, esattamente il contrario!!! Rende più efficiente l’Amministrazione pubblica e soprattutto toglie gli alibi ai politici locali che, oggi, giustificano le loro  incapacità incolpando di tutto “Roma” (naturalmente intesa come il Governo centrale).

Se arrivassimo a dotare tutte le regioni italiane dello Statuto Speciale nessuno di noi potrà più dire “Roma ladrona”, se le cose non funzionassero dovremmo dire “Milano ladrona”, “Venezia ladrona” ed anche “Perugia ladrona” o “Campobasso ladrona”, insomma togliendo gli alibi ai politici potremmo giudicarli in maniera più oggettiva.

Va sottolineato poi il grande impulso che una novità di questo tipo darebbe alla nostra economia, sarebbe percepito dalla popolazione come un “vero” cambiamento.

Cari lettori, come tutti sapete sono laureato in Scienze Statistiche ed Economiche, ed allora vorrei tanto ricorrere ai miei studi universitari e fare una indagine demoscopica per conoscere la percezione al cambiamento della popolazione italiana, vorrei quindi andare in tutti i mercati nelle principali piazze delle nostre meravigliose città e fare questa domanda alla gente: “Secondo lei il superamento del bicameralismo perfetto porterebbe un vantaggio al nostro Paese o no?”

Naturalmente non ho i mezzi finanziari per poter fare un’indagine così particolareggiata, ma provo comunque ad ipotizzare quali potrebbero essere i risultati:

Il 2% della popolazione intervistata mi risponderebbe “Sì”

Un altro 2% della popolazione mi risponderebbe “No”

Mentre il 96% degli intervistati mi risponderebbe “Ma che cos’è il bicameralismo perfetto?”

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro