Sicuri che Tito Boeri stia bene?

Sicuri che Tito Boeri stia bene?

A sentire le sue dichiarazioni parrebbe proprio di no! O meglio non si sa se stia peggio lui o i giornalisti italiani che fanno a gara a chi la spara più grossa.

Quando, infatti, parlando con persone che operano nel campo dell’“informazione” faccio notare che quasi sempre si leggono interi articoli intrisi di sciocchezze, mi sento spesso rispondere “ma è il giornalismo”, come a dire … se la notizia non la “colori” un po’ … non ti legge nessuno.

Ok, sarei portato a pensare, se si trattasse di giornali di gossip, mi potrebbe anche star bene, ma sui giornali seri, ammesso che ce ne siano, ed in particolare sui giornali che si rivolgono ad un pubblico selezionato, che senso ha “colorare la notizia”?

Un esempio per tutti. Milano Finanza (“Giornale e TV primi in business e finanza” riportano loro stessi sulla testata).

Ecco il titolo dell’articolo

Boeri (Inps): gli immigrati ci hanno regalato l’1% del pil

D’accordo non ci sono le virgolette ma il titolo sembra non lasciare dubbi, pare quindi che Tito Boeri, Presidente dell’Inps abbia dichiarato che gli immigrati (non si specifica una cosa importante: regolari o clandestini?) ci abbiano “regalato” … ripeto “regalato”, ossia donato volontariamente alle casse del nostro Stato in cambio di nulla, per una sorta di loro magnanimità, ben 16,5 miliardi di euro (un punto di Pil).

Ovviamente leggendo il titolo rimango sbigottito, ma come? Ci deve essere un errore! Come può essere? Gli immigrati ci hanno regalato un punto di Pil e nessuno se ne è accorto? Anzi, la stragrande maggioranza delle persone ritiene che a regalare miliardi di euro agli immigrati siamo stati proprio noi italiani.

Per questo mi incuriosisco e mi soffermo a leggere l’articolo. (Vedete che avevano ragione loro? Con quel titolo strampalato … mi hanno fregato).

Il pezzo inizia con le parole, stavolta virgolettate di Boeri:

“I dati Inps ci dicono che gli immigrati regolari versano ogni anno 8 miliardi di contributi sociali e ne ricevono 3 in termini di pensioni e di altre prestazioni sociali. Quindi con un saldo netto di 5 miliardi per le casse dell’Inps”.

Stento a credere, ma sta bene Boeri? E fa questa affermazione in audizione “in commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione e sulle condizioni di trattenimento dei migranti”.

Allora facciamo chiarezza.

Innanzitutto occorre notare che Boeri si riferisce esclusivamente agli “immigrati regolari”, quindi escludiamo quelli irregolari, ma sarebbe poi bene specificare cosa intendiamo col termine “immigrati regolari”, ritengo proprio che ci si riferisca a persone di nazionalità straniera, regolarmente registrate nel nostro Paese e che da noi svolgono un qualsiasi lavoro.

Quindi ritengo che con il termine di “immigrato regolare” ci si possa riferire sia ad un ingegnere americano che da anni lavora nel nostro Paese in una multinazionale italiana, sia ad una badante moldava regolarmente assunta da una famiglia italiana.

Per entrambi il datore di lavoro verserà i relativi contributi di legge, ovviamente!

Ebbene che in Italia, come in tutti i Paesi del globo, ci siano lavoratori di nazionalità straniera regolarmente assunti è la più grande banalità del mondo ed è anche scontato che la maggior parte di essi, è arrivata nel nostro Paese negli ultimi 20/25 anni.

Quindi è senza dubbio una sciocchezza affermare che

gli immigrati regolari versano ogni anno 8 miliardi di contributi sociali e ne ricevono 3 in termini di pensioni e di altre prestazioni sociali”.

E’ ovvio no? Solo una parte estremamente esigua di immigrati regolari in Italia avrà già maturato il diritto di vedersi riconosciuto l’assegno pensionistico. E’ OVVIO!!!

Anzi!!! Fa specie venire a conoscenza che su 8 miliardi di versamenti in contributi la nostra INPS eroghi agli immigrati regolari già ben 3 miliardi di “pensioni o altre prestazioni sociali”. Con ogni probabilità di quei 3 miliardi, la quasi totalità (perlomeno me lo auguro) non saranno pensioni, ma “altre prestazioni sociali” e sarebbe curioso venire a conoscenza di quali siano queste “altre prestazioni sociali”.

Il fatto, poi, ancora più scandaloso è che Boeri sottolinei “Quindi con un saldo netto di 5 miliardi per le casse dell’Inps”.

Ma è impazzito???

Che significa un saldo netto di 5 miliardi???

Non stiamo mica giocando a “tu dai a me che io do a te”, non c’è nessun saldo!!!

Qualcuno ha spiegato a Boeri che in Italia da 25 anni è in vigore il sistema pensionistico contributivo per cui a ciascuno verrà riconosciuta l’assegno pensionistico calcolato sul montante dei contributi versati dalla stessa persona durante l’intera sua vita lavorativa?

Ed arriviamo al clou. Boeri dice:

“Certo, a fronte di questi contributi netti vi saranno un domani prestazioni, gli immigrati di oggi faranno parte dei pensionati di domani”.

Ma va?!?

C’è arrivato anche Boeri!

Ha capito che i contributi pagati dai lavoratori immigrati oggi, domani si tramuteranno in assegni pensionistici! Questo è un genio! Ma attenzione perché prosegue, è un fiume in piena.

Ma è anche vero che in molti casi i contributi previdenziali degli immigrati non si traducono poi in pensioni.

E perché???

Per caso gli immigrati il giorno dopo che vanno in pensione muoiono tutti???

Oh Tito, ma mi vuoi spiegare perché in molti casi i contributi previdenziali degli immigrati non si traducono poi in pensioni?

Vuoi fregarli? Forse sì … perché, aggiunge Boeri:

“Abbiamo calcolato che fin qui gli immigrati ci hanno regalato circa un punto di pil di contributi sociali a fronte dei quali non sono state loro erogate delle pensioni. E ogni anno questi contributi a fondo perduto degli immigrati valgono circa 300 milioni di euro di entrate aggiuntive nelle casse dell’Inps”.   

A questo punto vado in confusione. Non sono un esperto nella materia fiscale, ma dei contributi “a fondo perduto” che verserebbero gli immigrati non ne ho mai sentito parlare.

Allora cerco di approfondire l’argomento e trovo su You Tube il filmato dell’audizione di Boeri ed in particolare il passaggio nel quale il Presidente dell’Inps tratta di questi contributi “a fondo perduto”.

E cosa scopro? Che Milano Finanza nel riportare le parole di Boeri ha fatto una dimenticanza molto “sospetta”, ossia Boeri non dice “fin qui gli immigrati ci hanno regalato” bensì “fin qui gli immigrati ci hanno, tra virgolette, regalato”.

Quel “tra virgolette” cambia tutto il senso alla frase, ossia fa intendere che il “regalo” nella realtà non è un atto deliberatamente voluto.

Ma la “malafede” di Milano Finanza diventa lampante in quanto la stessa dimenticanza (ed allora non può essere un caso) viene fatta nella frase successiva, Boeri infatti non dice “E ogni anno questi contributi a fondo perduto degli immigrati valgono circa 300 milioni di euro di entrate aggiuntive nelle casse dell’Inps” bensì “Ed ogni anno questi contributi a fondo perduto, vogliamo chiamarli in questo modo, degli immigrati valgono circa 300 milioni di euro di entrate aggiuntive nelle casse dell’Inps” ed ovviamente quel “vogliamo chiamarli in questo modo” ha il medesimo significato del precedente “tra virgolette”, ossia non si tratta di contributi a fondo perduto.

In definitiva ci sembra di aver capito che per motivazioni che Boeri non specifica, ma ipotizziamo perché il contribuente nel frattempo si è reso irreperibile, oppure perché per propria ignoranza non ha adempiuto a procedure burocratiche necessarie, oppure … ecc. ecc., l’Inps non abbia erogato negli anni pensioni “dovute” per un totale di un punto di Pil (16,5 miliardi).

Quindi, sempre se abbiamo compreso bene, Boeri ci invita ad incrementare il numero di immigrati perché è una categoria di persone che possiamo più facilmente “fregare”, non erogando loro pensioni dovute, ma, sia ben chiaro, per loro negligenza e non per una disfunzione dell’Istituto che lui dirige.

Se le nostre Istituzioni si sono ridotte a “far la cresta” sulle pensioni degli immigrati, significa che siamo proprio all’ultimo stadio.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro