Siryza? Sono più europeisti degli altri

Siryza? Sono più europeisti degli altri

Bisognerebbe capire chi ha messo in giro la bufala che il partito di estrema sinistra greco Siryza, quello guidato da Tsipras, sarebbe un partito contrario all’euro, non solo infatti ciò non corrisponde alla verità, ma è vero proprio il contrario.

Alla precisa domanda che la giornalista di Euronews ha posto al responsabile economico del partito greco, Giannis Milios, e cioè se l’uscita della Grecia dalla zona euro fosse uno scenario che si potesse realizzare, la risposta è stata perentoria:

Assolutamente no. Vorrei sottolineare il fatto che ogni volta che ci sono le elezioni si torna a parlare di questa questione, ma è solo un tentativo per spaventare le persone e far sì che continuino a votare per politiche che non vogliono, che non approvano. È impossibile che succeda una cosa del genere, perché se un Paese uscisse o venisse obbligato a uscire dall’Eurozona, allora tutta l’Unione monetaria collasserebbe.

Chiaro il concetto? A scanso di equivoci forse è bene da parte mia tradurre il linguaggio che definirei intimidatorio. Milios in sostanza dice: sappiamo perfettamente che la Grecia attualmente sopravvive solo grazie alle sovvenzioni che arrivano dall’Europa e non vogliamo assolutamente perderle, anzi, al contrario, le vogliamo incrementare e l’Europa farebbe bene a soddisfare le nostre richieste/ricatti perché qualora uscissimo dalla moneta unica tutta l’Unione Monetaria si sfalderebbe.

E successivamente, ad un’altra domanda della giornalista che chiede i termini di una eventuale rinegoziazione, Milios è ancora più esplicito:

L’economia greca non può più sopportare austerità e tagli. … La priorità è la gestione della crisi umana, non ci possono essere persone che soffrono perché non hanno accesso ai servizi fondamentali nell’Europa del ventunesimo secolo.

Ok quindi? Chiaro? Sganciate i soldi che siamo stufi di far sacrifici.

D’altronde la situazione della Grecia è perfettamente sintetizzata da Guntram Wolf, direttore del Centro Studi Bruegel che, intervistato sempre nello speciale andato in onda sul canale Euronews, alla domanda su cosa non ha funzionato in Grecia risponde:

In Grecia oltre il 100% del prodotto interno lordo derivava da sussidi pubblici, c’era un enorme flusso di denaro pubblico per sostenere l’economia …

Anche in questo caso le cose sono chiarissime, le aziende private, che per la verità erano già poche e non particolarmente competitive, essendo costrette ad operare in un’economia senza poter beneficiare di una propria moneta, non hanno retto alla crisi, praticamente sono fallite tutte, sono rimaste soltanto le clientelari aziende pubbliche, assolutamente improduttive.

La Grecia, quindi, è un Paese sussidiato, e Siryza tutto vuol fare tranne che rinunciare ai sussidi, anzi, l’unico obiettivo del suo programma politico è quello di incrementarli.

Naturalmente questi sussidi arrivano per la quasi totalità dai maggiori Paesi dell’eurozona, ossia Germania, Francia e Italia.

E io pago! Come diceva il buon Totò.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro