Barclays, una bomba della quale nessuno parla

Barclays, una bomba della quale nessuno parla

Nella giornata in cui i titoli del comparto bancario mettono a segno forti rialzi in Borsa passa quasi inosservata una notizia che invece dovrebbe avere ben altro rilievo.

L’indice principale della Borsa di Londra, il Ftse 100 (+0,63%) ha concluso la seduta con un guadagno nettamente inferiore rispetto al nostro Ftse Mib (+2,30%), ma c’è stato un titolo che ha contribuito in maniera determinante a far salire il listino anglosassone si tratta di una delle più grandi Banche del Regno Unito: Barclays Bank Plc che al fixing ha fatto segnare uno stratosferico +7,69%!!!

Nessun titolo bancario in Italia ha avuto una performance simile, ma da cosa è stata determinato questo boom?

Si potrebbe pensare ad una eccezionale trimestrale. Ed invece no!

Barclays ha annunciato che licenzierà 19.000 dipendenti!!!

Diciannovemila persone lasciate a casa???

Ebbene sì!

E sapete quanto rappresentano 19.000 lavoratori per Barclays? Un dipendente ogni tre!!!

Visto che attualmente le persone impiegate nella banca sono 57.000 significa proprio uno su tre.

Mettete tutti i 57.000 dipendenti in riga e poi cominciate a contare così come facevano gli ufficiali nazisti durante le rappresaglie, solo che qui fate: uno, due e tre a casa, uno, due, e tre a casa, uno, due, e tre a casa e così via fino alla fine.

In pratica è come se oggi Intesa Sanpaolo annunciasse 30.000 licenziamenti!!!

Cosa sarebbe accaduto in Italia dopo un simile annuncio?

Ma non è finita, perché la banca inglese creerà una “bad bank” nella quale farà confluire gli asset a rischio pari a 115 miliardi di sterline (qualcosa come più di 150 miliardi di euro!), una cifra spaventosa, equivalente a circa 50 volte la nostra Imu sulla prima casa.

Naturalmente la Borsa non si fa prendere dalla compassione per le migliaia di persone che resteranno senza lavoro, guarda soltanto al fatto che diminuiranno drasticamente i costi e la Banca potrà guadagnare di più. Per questo premia il titolo.

Ma c’è qualcosa di ancor più inquietante nella vicenda, perché Barclays ha dato delle priorità al proprio piano, a breve uscirà completamente dal mercato spagnolo, si tratta di 250 sportelli, 2.800 impiegati e 20 miliardi di euro di crediti ipotecari.

Poi ha annunciato che uscirà anche dal mercato italiano e quindi da quello francese. Insomma abbandona completamente i Paesi del Sud Europa, occorre naturalmente chiedersi: perché?

Ritiene forse Barclays che questi Paesi sono destinati ad uscire dalla moneta unica?

Ed ancora, i governanti di tutta Europa in questa campagna elettorale continentale ci martellano parlando di ripresa economica imminente se non già in atto, ed una delle più grandi Banche del Vecchio Continente quando c’è una ripresa economica cosa fa? Chiude le filiali?

Concorderete con me che risulta un comportamento perlomeno autolesionistico, possibile che faccia un errore di tale portata?

Quante domande che meriterebbero una risposta, ed invece? Invece in Italia non si trattano certi argomenti, tutta l’attenzione viene posta sulle “riforme”, la parola magica che si usa per parlare del … nulla.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro