Il mistero dello spread

Il mistero dello spread

E’ una cosa davvero misteriosa, c’è al mondo una persona in grado di spiegare perché nel novembre 2011 il nostro spread viaggiava oltre i 500 punti ed oggi, che la situazione nel nostro Paese è estremamente peggiorata, mentre in Germania è sensibilmente migliorata, è intorno a 170 punti?

Dal novembre 2011 ad oggi la nostra economia ha subito un netto ridimensionamento, da allora il nostro Pil è risultato in calo per otto trimestri, in questi due anni e mezzo sono fallite decine di migliaia di aziende, la disoccupazione è cresciuta esponenzialmente, sono letteralmente esplose le ore di cassa integrazione, insomma nessun indicatore economico è migliorato, sono tutti peggiorati.

Ed allora? Come si spiega che lo spread non solo è diminuito, ma è arrivato a valere un terzo di quanto valeva due anni e mezzo fa?

C’è qualcuno che ha una spiegazione “logica” a tutto questo?

Ma non basta! Ho un’altra domanda alla quale vorrei che qualcuno fosse in grado di darmi una risposta “logica”.

Passatemi la semplificazione, fino a due giorni fa, prima della correzione, un Btp a 10 anni rendeva come un Treasury con la medesima scadenza, ossia come un analogo titolo dello Stato americano, nonostante l’Agenzia di rating S&P’s (ma avessimo preso le altre sarebbe stata la stessa cosa) attribuisca agli Stati Uniti un rating AA+ ed all’Italia BBB???

Guardate che fra AA+ e BBB ci sono 7 (sette) gradini di distanza!!! Non contano nulla?

In pratica lo spread fra Stati Uniti e Italia fino a due giorni fa era pressoché 0 (zero), ha un senso questo?

E le manovre anti-deflazionistiche per il rilancio dell’economia europea, paventate da Draghi già dal prossimo mese di giugno, dovrebbero avere come effetto anche una riduzione dei rendimenti dei titoli dello Stato in area euro, arriveremo a vedere un Btp decennale che rende meno dell’analogo Treasury?

Non c’è in tutto questo qualcosa di inquietante?

Ricordate sempre, cari lettori, che “fuori dalla logica” l’economia e la finanza possono restare per tempi brevi, prima o poi il mercato, se c’è e funziona, dovrebbe riportare tutto nella normalità.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro