L’impeachment è inevitabile

L’impeachment è inevitabile

Al solito rimango basito. Tutti i media nazionali parlano di una situazione politica “caotica”, descrivendola come se fosse un guazzabuglio dal quale non se ne può uscire. Nessuno fa notare, invece, che, non solo una soluzione esiste, ma è anche univoca e banale. Basta infatti rispondere a due semplicissime domande.

La prima domanda è:

Davvero è una prerogativa del Presidente della Repubblica mettere il veto su un Ministro?

In altre parole, Mattarella ha agito all’interno dei limiti che sono attribuiti dalla nostra Costituzione alle funzioni del Capo dello Stato? Oppure è andato oltre?

E la seconda domanda è:

Quale organo istituzionale è deputato a dare una risposta alla prima domanda?

Ovviamente tutti conosciamo la risposta a questa seconda domanda: la Corte Costituzionale.

Riportiamo infatti da Wikipedia:

La Corte Costituzionale, nell’ordinamento italiano è un organo di garanzia costituzionale cui è demandato il compito di giudicare la legittimità degli atti dello Stato e delle Regioni, dirimere eventuali conflitti di attribuzione tra i poteri di dette istituzioni e tra le Regioni stesse, esprimersi su eventuali atti di accusa nei confronti del Presidente della Repubblica e verificare l’ammissibilità dei referendum abrogativi.

E’ quindi del tutto evidente che, prima di andare di nuovo alle urne, gli italiani dovrebbero sapere se il comportamento tenuto da Mattarella sia andato al di là dei dettami costituzionali o meno. In altre parole gli elettori “possono” votare per persone che hanno delle visioni critiche nei confronti dell’euro o che vogliono profondamente riformare le Istituzioni europee … oppure è vietato?

E’ noto che il Presidente della Repubblica può essere messo in stato di accusa per due motivazioni:

  • Attentato alla Costituzione
  • Altro tradimento

Ebbene vorrei escludere la seconda ipotesi, oltretutto difficile da verificare, come provare infatti che il comportamento di Mattarella sia dipeso da una presunta sudditanza o subalternità nei confronti di Paesi ed Istituzioni straniere?

Molto diverso invece dare una risposta alla domanda che ci ponevamo all’inizio: le norme Costituzionali danno al Presidente della Repubblica il diritto di veto (ed eventualmente in quali casi) sulla nomina dei Ministri?

Non sono un costituzionalista, e non voglio ergermi a tanto, mi limito ad evidenziare tuttavia che la nostra Costituzione, attribuisce la responsabilità dell’operato dei vari Ministri esclusivamente al Presidente del Consiglio dei Ministri, il Presidente della Repubblica non ha alcuna responsabilità sull’operato dei Ministri. E, dato che siamo un Repubblica parlamentare, tale responsabilità viene conferita al Presidente del Consiglio dei Ministri dal Parlamento tramite un voto di fiducia.

Andiamo a votare proprio per questo, per eleggere delle persone, deputati e senatori, che oltre a detenere il potere legislativo, sceglieranno liberamente di appoggiare o meno un Governo che, se ottiene la maggioranza, sarà legittimato a governare.

Già quasi la metà della popolazione non si reca alle urne, ed il nostro Presidente della Repubblica, in diverse occasioni, a parole, ha sollecitato gli italiani ad esercitare il diritto/dovere del voto, nei fatti, tuttavia, comportandosi come abbiamo visto, non ha fatto altro che alimentare, nell’esausto popolo italiano, la convinzione che il voto non abbia alcun valore.

Potremmo riassumere il tutto in questo “aforisma”

“Se puoi cambiare,

vai a votare.

Se non puoi cambiare

che vai a votare a fare?”

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro