Povero Sgarbi, che pena mi fa

Povero Sgarbi, che pena mi fa

Preso in giro come un allocco da Giuseppe Cruciani e David Parenzo (è tutto dire) Sgarbi fa la figura del “depensante”, una fine ingloriosa per colui che indubbiamente è stato un grande affabulatore.

Non sappiamo se il rapido declino del critico d’arte possa essere messo in relazione con una non perfetta condizione fisica. Come tutti sappiamo, infatti, negli ultimi tempi Sgarbi ha avuto dei seri problemi di salute che hanno richiesto ricoveri ospedalieri, ma di certo, da po’ di tempo, egli sembra un’altra persona.

Una regressione che, per coloro che lo hanno sempre apprezzato, risulta preoccupante, egli si inventa le cose e, cosa più  inquietante, finisce per credere alle balle che lui stesso si è costruito.

Non sono un medico, né uno psicologo per cui non so se sia mai stata studiata una simile sindrome, cioè quella di una persona che finisce per “ritenere vere” storie fantasiose create dalla propria fantasia, ma qualora esistesse, ebbene, sembra proprio che Sgarbi ne sia stato contagiato.

Mi rifiuto di pensare che la sua involuzione abbia alla base volgari motivazioni economiche, la sua vita, mi pare di poter dire, sia sempre stata improntata alla massima correttezza e proprio per questo è ancora più triste vederlo fare, nelle ultime comparsate in tv, il lacchè di personaggi che un tempo avrebbe palesemente mandato aff…

I personaggi pubblici che apprezziamo, finiscono inevitabilmente per diventare a noi “familiari”, ci affezioniamo a loro e vorremmo “proteggerli” come faremmo con un amico o un parente, soprattutto quando li vediamo in difficoltà. E’ davvero doloroso vederli strumentalizzati e “sfruttati indegnamente” dalle varie Lilly Gruber di turno.

Povero Sgarbi, non si meritava proprio una simile fine, mi fa veramente tanta pena.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro